L’idea: «Bus turistici da Lecco e Valsolda»

Tremezzina Franco Brenna interviene dopo l’assedio della statale che dura da un mese con il record a Pasqua: «Pullman troppo grandi, niente Regina fino alla variante. Movieri subito e camion con le macerie solo di notte»

Partendo da un presupposto e cioè che «la situazione lungo la Regina, in particolare tra gli abitati di Argegno e Griante, non sta diventando, ma è già da alcune settimane esplosiva», Franco Brenna, medico odontostomatologo tremezzino e nella scorsa legislatura presidente della commissione Cultura del Comune di Como, ha elencato in una lettera aperta inviata al nostro giornale tre proposte operative da sottoporre anzitutto ad Anas (ente proprietario della statale), poi al Tavolo di coordinamento sulla variante guidato dal prefetto Andrea Polichetti.

E al primo punto figura un tema in passato solo accennato, ma sempre rimasto sotto traccia, vale a dire l’impatto dei pullman turistici sulla viabilità ordinaria. Sin qui - e lo certifica anche l’ordinanza Anas in vigore dal 3 aprile - si è parlato quasi in esclusiva di contromisure da adottare per i mezzi pesanti, anche se - come più volte ricordato - l’ordinanza con sanzione da 87 euro ha più volte mostrato la sua inefficacia.

Targhe italiana e straniere

Ora il discorso vira sui bus turistici, con Brenna che fa notare come «il transito dei pullman turistici con targhe italiane e straniere, a mono e soprattutto a due piani dovrebbe essere veicolato verso la Tremezzina da Valsolda (cioè attraverso i valichi di Oria Valsolda e Gandria, ndr.) e attraverso la statale 36 via Menaggio e Gravedona. In buon sostanza andrebbe utilizzato unicamente l’asse nord della viabilità connessa alla Regina sia in entrata che in uscita».

Per dirla in termini ancora più chiari, nei mesi clou della stagione turistica, fino al completamento della variante della Tremezzina, «non dovrebbero percorrere la Regina tra gli abitati di Colonno e Lenno». «Il medesimo discorso, sia chiaro, vale anche per i mezzi pesanti con lunghezze importanti, in particolare gli autoarticolati», la chiosa di Franco Brenna.

Sulla necessità di convocare al Tavolo di coordinamento sulla variante anche gli albergatori si è espresso nei giorni scorsi anche il sindaco di Griante, Pietro Ortelli, sottolineando che il “liberi tutti” oggi in essere per arrivi e partenze dei pullman diretti o provenienti dagli hotel della zona, attraverso le quattro strettoie tra Colonno e Lenno, porta in dote il più delle volte code e forti rallentamenti alla viabilità.

La “staffetta”

L’idea è quella di dar corso ad una “staffetta” sul modello delle scorte per i trasporti eccezionali che consenta di superare indenni le strettoie.

La seconda proposta di Franco Brenna riguarda invece la necessità «di attivare gli osservatori del traffico già dai prossimi giorni, vista la grave emergenza cui si sta andando incontro». Osservatori che dovrebbero essere nuovamente operativi dal 18 maggio. Dentro questo contesto andrebbero «regolamentati i semafori vecchi e nuovi», in questo caso il riferimento diretto è al nuovo semaforo intelligente di Spurano di Ossuccio.

Infine, il terzo punto legato al fatto che «i mezzi per la movimentazione dei detriti della variante dovrebbero percorrere il segmento tra Colonno e Griante solo di notte dalle 23 alle 5», come peraltro assicurato da Anas durante il Tavolo di coordinamento del 31 marzo. Ma così non è stato.

© RIPRODUZIONE RISERVATA