Non ci sono bus e battelli: la protesta dei turisti “prigionieri” a Bellagio

Il caso Decine di passeggeri a piedi nella Perla del Lario. L’assessore Leoni: «Una situazione ormai scandolosa, così si vanifica quanto stiamo facendo per il settore»

“Prigionieri” a Bellagio. Si sono sentiti così i numerosi turisti presenti domenica nella “Perla del Lario”: prigionieri. Prigionieri di una bellezza internazionalmente riconosciuta, in una giornata di sole, ma pur sempre impossibilitati a tornare verso le proprie abitazioni. Il tutto per l’assenza di un trasporto pubblico adeguato che, in un centro turistico di tale importanza, suona come un incredibile paradosso.

Le segnalazioni

Una situazione non nuova, a dire il vero, di cui si è parlato anche negli anni scorsi ma che non è mai stata risolta, infatti Bellagio ha sempre più turisti anche nel periodo invernale e i trasporti pubblici non riescono a smaltire questa incredibile mole di persone: un problema che si trascina e a cui - sostengono tutti - bisognerebbe trovare una soluzione definitiva. L’amministrazione comunale ha più volte cercato un dialogo con il comparto del trasporto pubblico ma senza trovare risposte e soluzioni. Domenica la situazione con il bel tempo era ancora più grave del solito come hanno scoperto diverse persone, alcune delle quali si sono rivolte anche in redazione.

Lucia Villani, per esempio, aveva scelto di passare una domenica a Bellagio, l’idea era di tornare verso Como nel primo pomeriggio: «Sono ancora in viaggio alle 19 ormai passate, in un autobus pieno di gente. Ero arrivata alla fermata alle 16 e non ho potuto salire sul primo bus, gli aliscafi erano pieni, per quanto riguarda i taxi non sono disponibili: non potevo lasciare il paese. Ho dovuto aspettare fino alle 19 quando è passato il secondo autobus, fortunatamente ha caricato alcune persone tra cui me, altre sono rimaste alla fermata. È una figura pessima in particolare nei confronti dei turisti che frequentano il nostro lago».

Situazione simile viene raccontata da un altro lettore, Giovanni Isella: «Sono bloccato a Bellagio insieme ad altri turisti dalle 16,30. Il bus delle 17 ha fatto salire cinque persone perché alla seconda fermata era già pieno. Quello successivo, l’ultimo della giornata, passa ben due ore dopo, alle 19. Sono più di 80 persone a voler salire su questo bus, che ripeto è l’ultimo, per lo più turisti stranieri in attesa. Il bus riparte abbandonando una decina di persone a Bellagio. Che dire, proprio un’ottima organizzazione».

Problema antico

L’assessore al turismo di Bellagio Luca Leoni abbandona qualunque diplomazia: «E’ la stessa situazione che si è verificata sabato scorso, sono state rimbalzate circa duecento persone al traghetto, ed è un problema anche di altri centri del lago. E’ veramente scandalosa la situazione del comparto trasporti pubblici: non c’è collaborazione tra la navigazione e gli autobus, manca programmazione, mancano risposte puntuali ed elasticità. Le difficoltà nei trasporti sono devastanti per noi, si rischia di vanificare quanto è stato fatto di buono in questi anni per il turismo. Più volte abbiamo sollecitato le aziende che si occupano di trasporto pubblico, ma per ora i risultati sono vicini allo zero. La domanda che ci fanno riguarda la chiusura degli alberghi nel periodo invernale per diluire il servizio, senza accorgersi che anche d’inverno ormai il paese e meta frequentatissima».

Il sindaco di Bellagio Angelo Barindelli usa più diplomazia e rimarca: «Abbiamo più volte segnalato il problema anche con della documentazione scritta ma per ora stiamo ancora attendendo una soluzione», conclude il primo cittadino.

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