Vinto dalla polmonite a 51 anni: lascia il suo negozio “18 metri quadri”, un luogo magico per tutti gli amanti dell’oggettistica

GravedonaCommozione per la morte del commerciante Mauro Cogliati. La lettera dall’ospedale: «Non sempre ho contraccambiato il bene ricevuto»

Centinaia di messaggi di affetto e cordoglio sono pervenuti a mamma Anna e allo zio Giangy per l’improvvisa perdita di Mauro, commerciante del centro storico conosciuto e apprezzato per la sua discrezione e la gentilezza.

Mauro Cogliati se n’è andato a soli 51 anni in seguito a una polmonite, una malattia che oggi non dovrebbe più far paura, ma che a lui non ha lasciato scampo.

Ora la gente entra nel suo “18 metri quadri” di nome e di fatto, dove lui ha saputo creare una sorta di piccolo miracolo, cercando di confortare la madre e lo zio, che a Mauro che ha fatto da padre.

Garbo non comune

Un negozio di oggettistica in uno spazio ridottissimo, che prima era il laboratorio dello zio: lì la clientela riusciva a trovare le cose più belle e impensabili, molte realizzate proprio dal titolare, dotato anche di un garbo non comune.

«Chissà che ne sarà di questo suo sogno? – dice mamma Anna in lacrime – Io non sono più in grado di portarlo avanti». Poi la madre leva di tasca un biglietto, che il figlio le ha fatto recapitare dall’ospedale di Gravedona, dove è rimasto ricoverato quindici giorni prima di essere trasferito a Lecco.

«Cara mamma, questa non ci voleva proprio – esordisce Mauro quasi presagendo la malaugurata sorte – Non sempre ho contraccambiato il bene che mi avete sempre voluto tu e lo zio Giangy. Avevo tutto e non me ne accorgevo. Non sto bene, la nostra vita com’era prima non ci sarà più e approfitto per chiedervi scusa, perché per me siete stati sempre il massimo. Potevo scrivere due biglietti, ma ho preferito farne uno per vedervi uniti».

Studi a Brera

Mauro aveva lo stesso talento artistico dello zio, famoso, tra l’altro, per le meravigliose imbarcazioni allegoriche realizzate in occasione della festa di Ferragosto.

Aveva frequentato il liceo e poi l’Accademia di Brera, ma alla fine ha preferito realizzare il suo piccolo sogno al paese natio, un negozio di oggettistica in uno spazio di soli 18 metri quadrati, che prima era il laboratorio dello zio.

«Mauro era un artista – riconosce Alberto Riella, amico di lunga data che si era lasciato convincere da lui ad aprire un’attività proprio di fronte al “18 metri quadri” – Ma era soprattutto un amico vero e ora mi sento anch’io un po’ perso».

Lunedì, pur essendo momentaneamente sprovvisto dell’auto, Alberto ne ha noleggiato una e si è diretto all’ospedale di Lecco. È stato l’ultimo a vedere Mauro: «Credo mi abbia aspettato – dice con un filo di voce – e io sono riuscito a salutarlo un’ultima volta».

Venerdì i funerali

I funerali di Mauro Cogliati si svolgeranno venerdì alle 10 nella parrocchiale di San Vincenzo. Saranno numerosi coloro che vorranno salutare per l’ultima volta una persona per bene che ha lasciato un gran ricordo in tutti quelli che l’hanno conosciuto e apprezzato.

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