Addio al bambino morto prima del parto
«Ma Gabriele resterà sempre con voi»

Cadorago Parole di conforto dal parroco don Andrea Messaggi a mamma Marica e papà Dario. «In questo momento di dolore vi viene chiesto di avere fede. Lui ora è un ponte verso Dio»

«Gabriele è vivo, è soltanto andato avanti e, come Gesù, è sempre con noi; in attesa del momento in cui potremo riabbracciarlo». Sono state le parole dell’intensa omelia di don Andrea Messaggi (parroco di Cadorago, Caslino e Bulgorello) all’ultimo saluto al piccolo Gabiele Canto, morto nel giorno più atteso dai genitori, Marica Faotto e Dario Canto, quello in cui avrebbe cioè dovuto venire al mondo.

Dopo essersi recata all’ospedale Valduce di Como per partorire, la donna era stata sottoposta a un’ecografia, esame dal quale era purtroppo risultato che il cuoricino del bimbo non batteva più; il parto è poi avvenuto ugualmente. Ieri pomeriggio, nella chiesa parrocchiale di San Martino, un po’ tutta la comunità si è stretta attorno alla famiglia.

I genitori, confortati dai parenti e dagli amici, hanno assistito con composto dolore all’ingresso della piccola bara bianca in chiesa, che poi hanno essi stessi posto nel carro funebre, accompagnando così il bimbo nel suo ultimo viaggio.

«Mettiamo oggi Gabriele nelle mani del Padre di tutti - ha aggiunto don Andrea - davanti al feretro di Gabriele abbiamo posto una croce: un importante simbolo per ricordare ancora una volta a tutti noi che non è affatto solo davanti alla morte. Secondo la tradizione cristiana, la Madonna, dopo aver provato il dolore di aver perso il proprio figlio e essergli stata fino all’ultimo vicino nel momento della sua morte, è infatti stata poi la prima a aver appreso della resurrezione di Gesù».

Il parroco ha quindi rivolto un toccante appello ai genitori: «In questo momento di dolore vi viene chiesto di avere fede che non si è affatto perso ma è con Gesù: spesso accade che noi adulti accompagniamo e precediamo i bambini nelle vicende della vita quotidiana, ma Gabriele è andato avanti. Il Signore vede però il vostro cuore e il bene che gli volete, assieme al fatto che avevate espresso il desiderio di battezzarlo, e lo ha accolto con lui, mentre voi lo porterete nel cuore, continuando a costruire la vostra famiglia. Non si impara sui libri a fare i figli o i genitori, ma lo si apprende nello stare insieme e voi starete per sempre con lui: Gabriele rappresenta un ponte e un collegamento verso quel che non vediamo ma in cui crediamo».

La tragedia

L’altro ieri a “Provincia”, la madre, Marica Faotto, 35 anni, ha raccontato che in precedenza la gravidanza era stata del tutto normale, senza che via sia stato alcun particolare problemi di salute che poteva far temere delle possibile complicazioni.

La giovane cadoraghese ha tenuto infine a sottolineare di essere stata sempre seguita da vicino dai medici e dagli infermieri dell’ospedale “Valduce”, tutto il personale sanitario del nosocomio comasco ha insomma saputo dimostrare non soltanto una grande professionalità dal punto di vista medico, ma anche una particolare umanità, nel far sentire sempre la propria vicinanza alla coppia, aiutandola a cercare di affrontare il doloroso quanto inaspettato lutto che li ha colpiti proprio nel tanto atteso giorno della nascita del loro primo figlio.

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