Correre a New York, dopo aver sconfitto il tumore: «Quante emozioni: ho finito la mia maratona»

Olgiate Il racconto di Marilisa Bianchi, che ha sconfitto il tumore al seno: «Ho riso e pianto, mentre correvo dedicavo ogni chilometro a qualcuno»

Un turbinio di emozioni, terminato con la gioia più grande.

Marilisa Bianchi ce l’ha fatta, con cuore, caparbietà e lo spirito battagliero che, nella vita, l’ha sempre contraddistinta. Domenica 6 novembre ha portato a termine la Maratona di New York, percorrendo tutti i 42 chilometri e 195 metri previsti dalla competizione. A 52 anni, dopo aver sconfitto un tumore, ha deciso di partire alla volta degli Stati Uniti con una delegazione delle Pink Ambassadors della sezione di Como, formata da Elena Galimbertidi Oltrona di San Mamette, Sara Legnani di Saronno, Federica Azzimonti di Busto Arsizio e Isabella Spertini di Laveno, per sensibilizzare sull’importanza della prevenzione.

«Esperienza unica»

Una sfida per la salute di tutte le donne, ma soprattutto con se stessa, portata a termine in poco meno di sei ore, andando oltre i propri limiti. «È stata un’esperienza unica - ha raccontato la mattina dopo la grande impresa - Una giornata di emozioni, di fatica, di entusiasmo e di vittoria, perché non trovo altre parole per descrivere l’aver portato a termine la corsa. Ho riso, pianto, avuto un momento in cui ho anche pensato di mollare per la stanchezza. Mentre correvo, però, ho pensato di dedicare ogni singolo chilometro a qualcuno o a qualcosa. Mi ha dato la forza per continuare».

Leggi anche

Una testimonianza preziosa della vita che vince sulla malattia e che continua a regalare giornate indimenticabili. E a contribuire a rendere speciale la corsa, è stato anche il contorno della manifestazione, ma soprattutto l’atmosfera di fratellanza che si è creata tra i partecipanti.

«Grazie alla straordinaria organizzazione, durante la maratona ho potuto godermi lo spettacolo di New York City - ha rivelato Bianchi - È stato bello ammirare tante realtà, tanti quartieri diversi tra loro. A ogni passaggio c’era un tifo davvero incredibile. Ciò che mi resterà più nel cuore, però, è il rapporto che ho stretto con gli altri corridori. Ne ho incontrati provenienti da tutto il mondo e di tutte le razze e, con alcuni, penso di poter portare avanti un rapporto di amicizia. Eravamo tutti uniti, ognuno con la propria battaglia da portare avanti con magliette e striscioni, dalla salvaguardia del pianeta alla propria rinascita personale. Io ho portato la mia testimonianza. Spero di essere riuscita a sensibilizzare sull’importanza della prevenzione del tumore, e non solo quello al seno».

«Viaggio meraviglioso»

Un’esperienza che l’ha ripagata della fatica fatta negli scorsi mesi per prepararsi all’impresa, seguita, al campo Coni, dall’allenatore Marco Marinetti. Ora si godrà una piccola vacanza con la famiglia nella Grande Mela, prima di far ritorno a Olgiate Comasco, dove tanti sostenitori la attendono. «Mi sono regalata un viaggio meraviglioso - ha concluso - Sono molto felice».

© RIPRODUZIONE RISERVATA