Covid e caro bollette: chiude lo storico birrificio Bi-Du

Olgiate Comasco Ultimi giorni di attività in via Torino: «Il costo dell’elettricità è aumentato di quattro volte e in queste condizioni non siamo più competitivi»

«Siamo arrivati al capolinea. Pandemia e crisi energetica hanno creato profonde ferite nella nostra struttura, tanto da non essere più competitivi».

Lo storico birrificio Bi-Du di Olgiate Comasco chiude i battenti. Dopo vent’anni l’attività artigianale, avviata da Beppe Vento, è costretta ad alzare bandiera bianca, soprattutto a causa del caro bollette che sta creando problemi anche a tante altre aziende. «Abbiamo appena festeggiato i 20 anni di attività, poi però ci si guarda in faccia. L’azienda è fatta di persone e non di cose – dichiara Gabriele Bononi, braccio destro di Vento – Abbiamo visto già troppi artigiani morire nella propria azienda, fare debiti per pagare altri debiti. Non vogliamo fare la stessa fine. È una situazione insostenibile, lo Stato non ci aiuta. Non c’è da fare gli eroi, in questo momento è meglio lasciare affondare la barca».

«Siamo arrivati al capolinea»

Per la sola elettricità la bolletta è quadruplicata: da poco meno di 2mila euro al mese a quasi 8mila. Come minimo raddoppiati i costi per materie prime, imballaggi, contenitori di vetro e di carta e dei sanificanti. «Per far fronte ai rincari dovremmo triplicare il costo delle nostre birre, ma non saremmo più competitivi sul mercato – aggiunge Bononi - Sulla pagina Fb di “Cronache di birra” ogni giorno c’è un birrificio che vende gli impianti e chiude e sono realtà bellissime come la nostra». Il 29 ottobre ultimo giorno; sarà salutato con una serata al Bi-Du, dalle 17, con food e musica live. Il marchio non dovrebbe sparire. Nel post con cui il Bi-Du annuncia la chiusura, si intravede lo spiraglio di un arrivederci: “Con l’anno nuovo sentirete ancora parlare di noi e delle nostre amate birre”.

«Siamo contenti del nostro percorso e ringraziamo i nostri clienti – afferma Bononi – Abbiamo ancora tantissima passione e tanta voglia di rimanere nel mondo brassicolo. Sino a fine anno ci prendiamo una pausa di riflessione, vedremo cosa fare nel 2023. Le nostre ricette sono strutturate da 20 anni, speriamo che il futuro sia ancora nostro».

Per ora si chiude una pezzo di storia. Il Bi-Du è nato nel 2002 a Rodero, inizialmente come brewpub, ovvero locale dove si produce e si vende la propria birra, sulla strada che porta al confine con la Svizzera. Poi, nel 2010 il trasferimento a Olgiate, in un capannone di via Torino 50, dove il mastro birraio Beppe Vento ha potuto concentrarsi solo sulla produzione di birra artigianale, in particolare ad alta fermentazione.

Non c’era più il pub vero e proprio, bensì una tap room dove i tanti appassionati avevano la possibilità di fermarsi, bere una birra e magari acquistare qualche bottiglia. Nel corso degli anni la produzione del Bi-Du era stata apprezzata in tutta Italia, diventando anche un punto di riferimento, e Beppe Vento aveva potuto studiare molte nuove ricette: le sue birre “storiche” sono la Rodersch, in stile tedesco con il nome che richiama la sede originale di Rodero, la ArtigianAle, in stile inglese, e la Confine, una birra scura in stile Porter inglese. Ma poi la gamma si era ampliata con tante e diverse creazioni. Il birrificio Bi-Du aveva conquistato diversi premi per la qualità delle birre e aveva anche prodotto alcune bottiglie “conto terzi”, oltre ad aver collaborato con diversi birrifici in tutta Italia.
Manuela Clerici - Raffaele Foglia

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