Fiaccolata in ricordo di Valentina, la giovane uccisa dal compagno

Cadorago L’omicidio lunedì 25 luglio. L’omaggio del paese domenica alle 21, sono stati invitati anche i familiari, e chi vuole può indossare un nastro rosso

Cadorago non vuole dimenticare Valentina Di Mauro: si terrà domenica, alle 21, la fiaccolata organizzata in paese per ricordare la giovane di 33 anni, accoltellata a morte dal compagno, Marco Campanaro, di 37 anni, con cui conviveva in paese dal marzo 2021.

Il nastro rosso

Il ritrovo sarà davanti alla palestra delle scuole elementare, nelle vicinanze della zona dove la giovane viveva con il compagno. I partecipanti, assieme a una candela, potranno simbolicamente portare un nastro rosso.

L’invito a essere presenti è stato rivolto anche agli amici con i quali Valentina si ritrovava abitualmente nell’aerea cani, che potranno portare anche i propri quattrozampe. «Con questa iniziativa vogliamo ricordare il sorriso di Valentina – spiega Marina Francesca, tra i promotori della fiaccolata – con gli amici con cui ci incontravamo, abbiamo quindi inteso ritrovarci ancora una volta, invitando anche ai suoi familiari, per esprimere nuovamente loro tutta la nostra vicinanza».

Gli organizzatori hanno già chiesto e ottenuto le autorizzazioni necessarie, e per motivi di sicurezza la partecipazione dovrà però essere limitata a 100 persone. La fiaccolata passerà dalle vie Dante, Ariosto, Pascoli Pirandello, Ariosto, Petrarca e Carducci.

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Future iniziative

Dal Comune fanno sapere che anche la polizia locale ha dato il proprio nulla osta, prevedendo la presenza in zona di una pattuglia, durante la manifestazione. Sarà presente un rappresentante dell’amministrazione comunale, che sta pensando di organizzare delle iniziative anche a settembre.

L’ultimo saluto a Valentina è stato nel pomeriggio di lunedì scorso nella chiesa di San Carlo, a Varese: dove sono stati officiati i funerali dal parroco, don Marco Casale. In tanti si sono stretti alla mamma Franca, al papà Alfio, alla sorella Alessandra, al cognato Fabio, al nipotino Giovanni e gli altri parenti. La famiglia della giovane risiede a Varese, dove la ragazza lavorava come colf e collaboratrice domestica.

Il convivente, che era magazziniere in Svizzera, dopo aver perso i propri genitori, avrebbe sviluppato un ingiustificato timore di poter essere improvvisamente abbandonato da parte della ragazza.

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