Il dottore egiziano accusato di non visitare le donne perché musulmano: «È tutto falso, un medico è tale in tutto il mondo»

Il caso Il professionista, che cura 3.200 pazienti in tutto l’Olgiatese, smentisce le accuse: «Solo voci su di me. Ora basta: faccio questo lavoro dal 1983, il mio credo non interferisce»

Il dottore egiziano accusato di non visitare le donne perché musulmano: «È tutto falso, un medico è tale in tutto il mondo»
Lo studio medico di Valmorea dove il medico attualmente riceve

«Non è vero che io non visiti le donne per motivi religiosi».

La categorica smentita del dottor Hossameldin Mohamed Ali Abdelhamid rispetto alle voci che da qualche tempo si rincorrono sul suo conto. Il dottor Abdelhamid – 62 anni, di origini egiziane – è medico di medicina generale con ambulatorio fisso a Valmorea e assistiti in diverse zone dell’Olgiatese: 1.500 suoi pazienti più 1.700 della dottoressa Kinga Gittlar, morta all’improvviso il 26 dicembre scorso. A lui è stato assegnato l’incarico di sostituto della collega prematuramente deceduta; motivo per cui al suo posto a Olgiate Comasco, dove ha prestato servizio dal novembre 2021 al mese scorso come medico incaricato provvisorio per i pazienti del dottor Fabio Bianchi, è subentrata sua moglie, la dottoressa Sally Lotfy Amin Saleh.

Vanta un’esperienza ultratrentennale come chirurgo plastico, con dottorato, master, il ruolo di membro del Collegio Reale dei Medici d’Inghilterra e il titolo europeo di chirurgia plastica ed estetica “Fellow of the Ebopras”. Nonostante la grande professionalità, disponibilità e i modi gentili, da qualche tempo è vittima di un fastidioso chiacchiericcio.

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