Il saluto a Massimo sulle note del figlio e nelle parole della moglie: «Hai lasciato una scia di bene»

Guanzate A salutare l’ex dirigente e allenatore di calcio Zaffaroni c’è Simone, col suo clarinetto, la moglie Eva, con cui ha condiviso tutto e un lungo applauso nella chiesa.

Le note dell’Hallelujah suonate al clarinetto dal figlio Simone e un lungo applauso per l’ultimo saluto a Massimo Zaffaroni. Tanti occhi lucidi nella chiesa parrocchiale.

Grande l’affetto di familiari e amici che hanno detto addio a Massimo, 54 anni, ex dirigente e allenatore dei calciatori in erba della Usd Guanzatese, impegnato in oratorio con la sua band. Ha combattuto per cinque anni contro una grave malattia, ma il suo ricordo di persona buona e generosa non passerà.

Un uomo generoso

Commosso il saluto del diacono Pietro Zaffaroni, zio di Massimo, certo che lui sia già in Paradiso. Il parroco don Alessio Bianchi, che ha celebrato la funzione religiosa con don Stefano Rampoldi, parroco di Tresenda, si è rivolto alla moglie e al figlio: «Grazie a Eva e Simone perché hanno accompagnato Massimo nel suo ultimo giorno di sofferenza a casa. Dobbiamo grande riconoscenza a Massimo che non si è mai tirato indietro, ha dato risposta a tutti i bisogni e le iniziative, cercando di valorizzare sempre le persone. Quando diamo una mano a chi ha bisogno rispondiamo a una chiamata. La sua vita generosa ha lasciato segni di luce».

Poi il parroco ha invitato tutti a riflettere su ciò che Massimo ha donato:«La luce che lui ci ha lasciato possa diventare il nostro stile di vita. L’amore è ciò che dà un po’ di luce a chi crede, quando proviamo sgomento e sconforto».

Don Alessio ha letto le parole della moglie Eva, composta nel suo dolore, che ha espresso gratitudine per il marito con cui ha condiviso la vita e che lascia nel mondo un’impronta di bene non cancellabile. Massimo è stato tutto per Eva, ma tre sono le parole che meglio esprimono la sua vita: «Se dovessi descriverti con tre parole sceglierei: passione, dedizione e impegno, che sono i valori che hai trasmesso a Simo e ai tuoi ragazzi che hai seguito. Sei andato via troppo presto, ma hai lasciato una scia di bene. Mancherai tanto a tutti. Grazie di aver scelto di condividere la tua vita con me».

La cognata Cristina ha ricordato come la vita terrena di Massimo illuminerà quella di tutta la sua famiglia, ora sgomenta per il dolore della perdita.

«Ricorderemo il tuo amore per la musica, il canto e il ballo che ci hanno regalato momenti felici. Ricorderemo la tua passione per il calcio, il desiderio di stare insieme per costruire soprattutto un’amicizia sincera. Hai sempre lottato per ciò che credevi giusto. Uno zio e un padre affettuoso. Grazie Massimo».

Nel cuore dei giovani

Nella folla commossa, calciatori della squadra Thinkpc progetti che hanno cercato di vincere il torneo “Erika & Leonardo” di giugno per fare un ultimo regalo al loro meraviglioso coach che, a causa della malattia, li seguiva dal cellulare della moglie.

Al termine della funzione, il figlio Simone, 24 anni, che lo scorso anno si è diplomato in clarinetto al Conservatorio di Como con lode e menzione, ha fatto un ultimo dono al padre. Tra le navate della chiesa sono risuonate le note dolci dell’Hallelujah con cui Simone ha detto grazie al suo generoso papà. Un lungo applauso ha accompagnato il feretro sul sagrato prima dell’ultimo viaggio.

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