In Emilia Romagna ci sono anche i Vigili del fuoco comaschi: «Qui situazione drammatica»

La tragedia Dopo le alluvioni che hanno sconvolto la regione anche le squadre di Como si sono attivate per prestare soccorso e assistenza. Qui il racconto

«La situazione è drammatica. Abbiamo evacuato in poche ore 500 persone, ma ce ne sarebbero molte di più. Facciamo turni di 72 ore, giorno e notte, oggi però arriverà il cambio e potremo riposare». Francesco Scarfò, caposquadra, è uno dei quattro vigili del fuoco che nelle scorse ore dalla sede centrale di Como hanno raggiunto la Romagna per aiutare la popolazione in queste ore di devastazione successive all’alluvione che ha messo in ginocchio una delle terre più belle ed ospitali della Penisola.

I nostri uomini sono stanziati nel Comune di Lugo di Romagna, in provincia di Ravenna. Parlare con loro è difficile, i contatti sono complicati e la linea cade spesso. Quando poi dall’altra parte del telefono l’interlocutore risponde, capire bene le parole che vanno e vengono, spesso metalliche, è oltremodo complicato. Ma quello che arriva, comunque, è agghiacciante. Un racconto di pochi minuti, che bastano – mentre in sottofondo le attività di soccorso procedono – per rendersi conto del dramma che si sta vivendo.

«Il ponte radio che abbiamo è sotto un metro e mezzo d’acqua – dice Scarfò, spiegando anche il perché di quelle comunicazioni difficili – Facciamo fatica a stare in contatto anche tra noi, mentre operiamo. La situazione è drammatica. In poche ore abbiamo evacuato 500 persone». Il riferimento è al suo gruppo di lavoro, l’unità che comprende otto uomini, quattro da Como, due da Varese, due da Monza Brianza.

«Stiamo usando i gommoni, come quelli per il rafting – prosegue il vigile del fuoco comasco – Li usiamo come piattaforme. Raggiungiamo il punto del soccorso, carichiamo quattro o cinque persone dai piani alti delle palazzine, noi abbiamo la muta e stiamo in acqua. Poi torniamo indietro e via di nuovo a salvare altre persone. Gli evacuati vengono raggruppati nel palazzetto dello sport di Lugo dove poi arrivano anche i parenti».

Eppure non tutti vogliono lasciare le loro case. «Non riusciamo a convincere tutti – prosegue il caposquadra – Qualcuno che abita ai piani superiori, non vuole lasciare la propria abitazione, vogliono rimanere li. Sono senza luce, senza acqua corrente, i viveri scarseggiano. Il quadro è molto complicato. Noi continuiamo a lavorare ma mancano ancora tante persone da salvare. Facciamo turni continuati, giorno e notte, da 72 ore. Poi arriverà il cambio. Noi lo attendiamo domani mattina (oggi, ndr)».

Ed infatti ieri sono partite due squadre dei vigili del fuoco del comando di Como e del distaccamento di Appiano Gentile che hanno raggiunto proprio Lugo con idrovore e attrezzature alluvionali, per portare soccorso alle popolazioni e dare il cambio ai colleghi stremati. Poi c’è il problema dell’acqua, che non accenna a scendere, a calare, a dare una tregua. «Gli argini non esistono più, sono stati portati via – conclude Scarfò – Ci sono momenti in cui il livello dell’acqua arriva a solo 50 centimetri, ma qualche ora dopo può risalire anche a un metro e sessanta, a seconda delle continue ondate di piena».

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