La truffa arriva con una mail: «Tentativo di furto d’identità»

Il caso Avevano cercato di ingannare una donna con la scusa di un’ipotetica eredità milionaria. Il racconto: «Non mi hanno mai chiesto soldi, ma volevano una copia dei miei documenti»

Con la scusa di una eredità milionaria, tentano un furto di identità. E’ quanto accaduto a una residente in città per nulla sprovveduta, tanto da non essere caduta nel raggiro, destinataria di una mail ricevuta al suo indirizzo di posta elettronica per informarla di essere beneficiaria di un fondo milionario.

Missiva scritta da una sedicente signora Ana Fernández Manrique, dalla Spagna, che ha fornito copia scannerizzata della carta d’identità e foto (che avrà rubato a qualche altra ignara persona). Si è presentata come presidente del consiglio di amministrazione di BBVA Bank Spain e capo del dipartimento di audit interno. Nella mail spiega: «Ero l’account manager personale del suo defunto parente (di cui esplicita il nome, in realtà mai esistito, ndr), prima della sua morte. Questo fondo era il ricavato delle attrezzature agricole e delle macchine industriali pesanti che il nostro defunto cliente ha fornito a molte aziende private come appaltatore. Il fondo sarà dichiarato non reclamato se il parente più prossimo o qualsiasi membro della famiglia non si applica per il reclamo».

Il falso parente

Nella mail si informa la destinataria dell’eredità che, da regola della banca, qualsiasi fondo non reclamato dopo nove anni verrà confiscato e le forniscono informazioni per perfezionare il trasferimento con sollecitudine. «Devi richiedere il rilascio del fondo del valore di 2 milioni e 700mila euro che è stato lasciato nella nostra banca dal tuo defunto parente, prima che venga confiscato o dichiarato inservibile dalla nostra banca – si legge nella mail - In qualità di account manager personale del tuo defunto parente, ti presenterò alla banca come il parente più prossimo, in modo che la banca ti rilasci il fondo».

Si dà garanzia del buon fine del trasferimento a condizione di seguire le istruzioni e mantenere massima riservatezza. Come “disturbo” per l’assistenza nell’operazione, specifica che: «Dopo la conclusione di questa transazione, intendo condividere (termine quantomeno improprio visto che non ne è la beneficiaria) il fondo al 50%. Spero che sarai una persona molto onesta e affidabile».

Dalla Costa d’Avorio

La destinataria della presunta eredità, ben consapevole di trovarsi di fronte a un raggiro, ha finto di essere interessata per vedere quale fosse il fine della truffa: sottrarre denaro, un furto di identità, o entrambi. La risposta è presto arrivata con la richiesta di invio di: «Un documento d’identità funzionante e una copia scannerizzata di qualsiasi forma della tua identità e della tua foto». Ricevuti i documenti le avrebbe spedito il modulo per richiedere lo svincolo del fondo e, non appena il fondo fosse stato trasferito sul conto dell’ereditiera, avrebbe preso il primo volo disponibile per farle visita a Olgiate e ricevere la quota del fondo come concordato.

La mancata vittima ha segnalato l’accaduto alla polizia postale: «Mi hanno confermato che si tratta di truffe finalizzate a furti di identità perpetrati da un gruppo della Costa d’Avorio, di cui già conoscono il modus operandi, ma nei confronti del quale non possono procedere con le attuali leggi».

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