L’estorsione a luci rosse fallisce. E il finto detective finisce in manette

Como Riceve richieste di denaro da uno sconosciuto per non rivelare la presunta infedeltà. I poliziotti della squadra mobile filmano la consegna dei soldi e arrestano il sospettato

È una storia dai contorni ancora oscuri, quella che ha avuto per protagonista - suo malgrado - un professionista di Como che nei giorni scorsi si è presentato negli uffici della squadra mobile per denunciare di essere vittima di un tentativo di estorsione. Un finto detective lo aveva contattato sul suo telefono cellulare privato per chiedergli 4mila euro in contanti, se non voleva che una presunta storia di infedeltà coniugale fosse svelata alla moglie. Giorni dopo i poliziotti hanno individuato il sospettato e lo hanno arrestato mentre cercava di intascarsi la busta con i contanti.

Il pubblico ministero Simona De Salvo ha chiesto la convalida dell’arresto di Giuseppe Algieri, 57 anni di Rovello Porro, portato al Bassone nella serata di mercoledì dai poliziotti con l’accusa di estorsione. La vicenda, come detto, ha preso il via settimane fa. Quando il professionista comasco che ha denunciato il fatto si è presentato in Questura, per raccontare di alcune telefonate, provenienti da un numero sconosciuto, nel corso delle quali un sedicente investigatore privato sosteneva di essere in possesso delle prove di una presunta infedeltà coniugale da parte dell’uomo. E di aver intenzione di raccontare ogni cosa alla moglie, salvo di non essere lautamente retribuito per il proprio silenzio.

Richiesta sostanziosa, quella fatta dal finto detective: 4mila euro in contanti. Da lasciare in un dato posto in una busta. Senza però fissare incontri di persona o orari precisi, evidentemente per il timore di poter essere catturato e visto in caso di avvenuta denuncia.Per aggirare il problema, gli agenti hanno piazzato delle telecamere nel punto prefissato per la consegna del denaro.

Le telecamere hanno ripreso il momento del ritiro della busta contenente i soldi

Così da riprendere tutti i movimenti e, soprattutto, la persona che passava a ritirarlo. In un primo momento hanno lanciato l’esca con denaro falso. Ma anziché prelevare il denaro, il finto detective ha guardato subito all’interno e accorgendosi che si trattava di soldi falsi lo ha lasciato dove si trovava. Successivamente il professionista, d’accordo con gli investigatori, ha lasciato nel punto convenuto contanti veri. E i detective della squadra mobile si sono così messi a controllare in presa diretta le immagini della telecamere. Appena l’uomo è tornato, ha preso la busta e, accertato cosa c’era all’interno, se l’è messa in tasca, è scattata la trappola. I poliziotti sono usciti allo scoperto e lo hanno bloccato.

Quindi, dopo il passaggio di rito in Questura, lo hanno accompagnato al carcere del Bassone dove si trova in attesa dell’interrogatorio di convalida dell’arresto. Difeso dall’avvocato Marta Schepis di Milano, Algieri sarà sentito forse già questa mattina dal giudice delle indagini preliminari di Como. La Procura ha chiesto la convalida e la custodia cautelare, confermando l’accusa di estorsione.

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