Pusher nei boschi, esplode la polemica: «Spostarli nei boschi non è la soluzione giusta»

Albiolo Le parole del primo cittadino dei giorni scorsi hanno scatenato le ire dell’opposizione. Civelli: «La mia intenzione era di iniziare ad allontanarli dalle case, ma non è l’unica azione»

La minoranza alza la voce sulla lotta allo spaccio lungo la via per Gaggino. In seguito alle dichiarazioni del sindaco Rodolfo Civelli, che nei giorni scorsi ha affermato di voler allontanare gli spacciatori dalle strade di Albiolo, in paese si è alzato un vero e proprio polverone.

L’accusa al primo cittadino è quella di non aver pensato di risolvere il problema alla radice, ma solamente di spostarlo in un luogo meno vistoso.

La vicenda

Il consigliere Mario Bernasconi, esponente del gruppo di minoranza Con Albiolo, si è espresso con forza sulla questione, condannando fermamente le parole del primo cittadino: «Le istituzioni, come l’amministrazione comunale, dovrebbero fare riferimento alle forze dell’ordine. Quello dello spaccio è un problema che si risolve attraverso una fitta vigilanza e azioni mirate. L’obiettivo non può essere quello di far spostare gli spacciatori».

Aggiungendo: «È un modo di pensare che non mi piace, anche perché il problema rimarrebbe tale e quale in un altro posto. Si tratta, invece, di proteggere davvero le nostre famiglie e i nostri giovani. Se la vigilanza non basta, è il caso di contattare il Prefetto. La questione va affrontata alla base».

Diversi cittadini, via social, hanno fatto eco al gruppo di minoranza, chiedendo al primo cittadino e all’amministrazione maggiori interventi, ma soprattutto più efficaci.

Gli interventi da attuare

«Iniziare ad allontanarli dalla zona abitata, in modo da aumentare la sicurezza dei cittadini»

Civelli, dal canto suo, è ritornato sulla dichiarazione rilasciata in precedenza, chiarendo la propria posizione in merito. «Non credo che la soluzione definitiva al problema sia rispedire gli spacciatori nei boschi - afferma - La mia intenzione, poiché sgominare del tutto la compravendita della droga è un’operazione complicata e che richiede tempo, era quella di iniziare ad allontanarli dalla zona abitata, in modo da aumentare la sicurezza dei cittadini nel breve periodo».

«Questa, però non è in alcun modo l’unica mossa che metteremo in atto in accordo con la polizia locale, la vigilanza intercomunale e i carabinieri di Olgiate Comasco - ha precisato ancora - Le forze dell’ordine sono al corrente della situazione e lavorano già quotidianamente per cercare di arginare il problema. So che nelle ultime settimane c’è stato anche un arresto sul territorio». Poi risponde al rivale politico: «Sono d’accordo con quanto dice Bernasconi, ma è un lavoro che già facciamo. Sono otto anni che sono sindaco: il problema è sempre esistito e ci siamo sempre preoccupati di provare a contrastarlo. Tempo fa era stata organizzata anche una riunione con il Prefetto ed erano state avanzate idee che, a oggi, non hanno ancora portato ai risultati sperati. Possiamo solo continuare con un’azione incisiva, cercando di prendere gli spacciatori in flagrante».

Polverone a parte, nei prossimi giorni c’è da attendersi un aumento dei passaggi di carabinieri e polizia locale lungo via per Gaggino, con l’obiettivo di cogliere gli spacciatori con le mani nel sacco o, quantomeno, di scoraggiare una pratica sempre più diffusa quanto fastidiosa.

© RIPRODUZIONE RISERVATA