Scuole, a Valmorea vittoria dei genitori. Rinviato di un anno il cambio di orari

Valmorea La comunicazione del dirigente scolastico Massimiliano Branchini alle famiglie. «La decisione per studiare una nuova proposta che tenga conto delle criticità emerse»

La rivoluzione è rinviata all’anno prossimo: rimangono invariati gli orari delle lezioni nelle scuole primarie dell’istituto che comprende i plessi di Albiolo,Binago, Rodero,Solbiate con Cagno e Valmorea, pure sede della direzione.

Si prende una tregua la sommossa delle mamme, contrarie ai nuovi orari, sia per il metodo della disposizione, sia nel merito; sindaci e società fermano la riorganizzazione dei servizi legati alla scuola e ai bambini ed aspettano i prossimi assetti. «Per noi, la scuola resta centrale. E il Comune sosterrà il diritto allo studio con tutti i mezzi di sua competenza»,è la prima reazione del sindaco di Valmorea, Lucio Tarzi, dopo la presa d’atto.

Sei i plessi scolastici coinvolti

L’altro ieri, alle famiglie e ai docenti è pervenuta la circolare del dirigente, Massimiliano Branchini: «Il consiglio d’istituto ha deliberato di rinviare di un anno la variazione del funzionamento orario della scuola primaria – comunica - Pertanto, per il nuovo anno scolastico 2023/2024, l’orario rimarrà invariato, con la sola eccezione delle classi IV e V, per l’aggiunta delle ore di educazione motoria», disciplina regolata dal ministero.

Nota finale: «Il rinvio permetterà alla scuola di studiare una proposta che tenga conto delle criticità emerse, una condivisione più ampia del cambiamento nell’arco temporale e il coordinamento dei servizi insieme alle amministrazioni comunali che fanno parte dell’istituto comprensivo». Le decisioni saranno comunicate in tempo utile prima dell’apertura delle iscrizioni per l’anno scolastico 2024/2025, cioè tra poco meno di 18 mesi.

Il tempo utile: era uno dei punti sul quale si fondava la sommossa delle madri che si erano trovate di fronte al fatto compiuto ad aprile, senza preavviso: l’istituto aveva comunicato che, per tutti i plessi, le ore sarebbero durate 60 minuti e non meno, come adesso, inizio e fine delle lezioni sarebbero stati uniformati, perché attualmente, ogni plesso ha i propri. Una disposizione fuori tempo massimo, perché le iscrizioni si erano chiuse a gennaio. Inoltre, le famiglie contestavano il contenuto che le avrebbe messe in difficoltà, avrebbe comportato disagi per i bambini, a scuola per ore di fila e avrebbe scombinato attività extrascolastiche. «Ci aspettiamo un cambiamento d’orari, ma con i dovuti modi e che tengano conto di tutti gli aspetti», concludono le mamme. Ma con il cambiamento e l’allungamento d’orario, sarebbe migliorata l’offerta formativa, aveva rimarcato il dirigente.

«Confronto costruttivo»

«L’obiettivo è motivare meglio la necessità del cambiamento – ribadisce il professor Branchini – e dall’altra, non lasciare nulla di intentato per migliorare la proposta: la scuola è luogo di crescita e non di scontri o di battaglie dall’esito incerto».

Ricorda che la decisione del rinvio è stata assunta dopo un «confronto costruttivo» con tutte le parti coinvolte ed aggiunge «La scuola ha il dovere di ascoltare. Ma anche di fare scelte che vanno nella direzione di un bene: il sapere e la formazione dei cittadini di domani».

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