«Svegliati dal boato, pensavo mi crollasse la casa in testa»

Le testimonianze L’incidente alla Comet di Concagno. «Si è riversato in strada tutto il paese. C’era una densa colonna di fumo e fiamme alte come un condominio. In strada c’erano ceneri, pezzi di metallo di una griglia. È stato orribile»

Un forte boato ha seminato il terrore, l’altra notte, a Concagno.

Intorno alle 3.40 è esplosa una cisterna della ditta Comet, sita in via Luigi Cadorna, che realizza nastri adesivi Tesa. In seguito allo scoppio è divampato un importante incendio di un macchinario assorbitore a carboni attivi. Sono intervenute cinque squadre dei vigili del fuoco (del comando provinciale di Como e dei distaccamenti di Appiano Gentile e Lomazzo), il 118, i tecnici Arpa, Ats e i Carabinieri. Nessun ferito. Sono in corso indagini per ricostruire la dinamica dell’esplosione. Il boato ha raggiunto Olgiate, Somaino, Albiolo, Colverde, Malnate e altri centri dell’area circostante. Notte di apprensione e paura per i residenti in località Concagno.

«È stato orribile»

«Pensavo che mi crollasse la casa in testa – racconta Angela Franzi, la cui abitazione dista una cinquantina di metri in linea d’aria dalla Comet – Dopo il forte boato si è riversato in strada tutto il paese. Avvertito il botto, sono uscita e ho visto levarsi dalla Comet una densa colonna di fumo e fiamme alte come un condominio. In strada c’erano ceneri, pezzi di metallo di una griglia. Il cane piangeva in continuazione. È stato orribile. Alcune famiglie, a causa dell’odore acre che rendeva irrespirabile l’aria, sono andate da parenti che abitano in altri paesi. Seguendo l’indicazione dei vigili del fuoco, che ci hanno consigliato di entrare nelle case e di chiudere le finestre, sono tornata a letto, ma ho continuato a tremare per la paura».

Forte boato nella notte: è esploso il reparto di una ditta a Solbiate. Nessun ferito.

Una sua vicina, Flavia Turatton, ha subito anche danni: «Nell’abitazione del nostro inquilino si è rotto il vetro della finestra del salotto, in frantumi anche il vetro del garage di mio figlio. Nei primi momenti il panico è stato totale, non si sapeva cosa fare, se stare in casa o uscire. Chi ha potuto è andato via perché l’aria era irrespirabile. La mia vicina ha perso vent’anni d’un colpo, avendo il figlio che faceva il turno di notte alla Comet. Finché non è riuscita a sentirlo è stato un dramma. Abito a Concagno da quando sono nata e già circa 37 anni fa si verificò un altro incidente, ma l’esplosione di stanotte (l’altra per chi legge, ndr) è stata più grave. Mi preoccupano i materiali e le sostanze che trattano per le esalazioni e il rischio che uno scoppio possa provocare una tragedia. Stavolta c’è mancato poco».

Spaventati anche i coniugi Chiara Soldarini e Fabio Bormolini e i loro figli: «Dopo il boato, si è sentita una scossa. La casa vibrava; si sono sollevati anche i tombini. Sembrava il terremoto. Tempo di uscire, abbiamo visto fumo e fiamme alte almeno 15 metri; c’era un odore di plastica bruciata e la gente riversata in strada. Se fossero scoppiate le altre cisterne sarebbe stato un disastro, non siamo tranquilli».

«Come una bomba»

Svegliati nel cuore della notte anche i pensionati Calogero Pafumi e Giuseppina Valenziano: «È stata come la deflagrazione di una bomba, abbiamo temuto che fosse scoppiata la guerra anche da noi. È scattato pure l’allarme. Ci siamo alzati, siamo usciti e ci siamo accorti che era successo qualcosa di grave alla Comet».

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