Trova uno sconosciuto sul divano: dormiva dopo aver commesso un altro furto

Montano Tornando a casa, una donna ha notato la porta di ingresso forzata. All’arrivo dei carabinieri si scopre che aveva rubato in un negozio vicino

La proprietaria dell’appartamento, una donna di 46 anni, quando ha fatto per rincasare nella abitazione di via Roma a Montano Lucino, si è insospettiva perché la porta da fuori sembrava forzata, danneggiata, ed era pure rimasta parzialmente chiusa. Quando con coraggio ha impugnato la maniglia per aprirla in po’ di più e verificare quello che stava avvenendo, si è trovata di fronte ad una scena che mai avrebbe potuto immaginare. Sul divano di casa sua, addormentato profondamente, c’era un uomo che mai aveva visto prima.

La donna ha mantenuto la calma, anche perché in casa – che non si era accorto di nulla, pure lui addormentato – c’era pure il padre di 95 anni che dormiva in un altro locale. A questo punto, la signora ha impugnato il telefono cellulare avvertendo i carabinieri della stazione di Lurate Caccivio e riferendo ai militari la scena surreale cui stava assistendo.

Nell’abitazione anche il nonno

In poco tempo la “gazzella” dell’Arma è giunta sul posto, con l’intruso ancora assorto nel sonno. E’ toccato ai carabinieri – da quanto è stato possibile ricostruire – svegliare quell’ospite inatteso e soprattutto indesiderato.

Ma l’indagine, nessuno ancora poteva saperlo, era appena all’inizio. Perché una volta che l’uomo è stato identificato – risultando essere un tunisino di 24 anni senza fissa dimora – i carabinieri l’hanno perquisito, trovandogli addosso due taglierini, monetine per una ottantina di euro e, soprattutto, un cellulare che non poteva essere suo, in quanto i messaggi che c’erano contenuti erano tutti scritti in un ottimo italiano.

Insomma, i militari dell’Arma hanno dovuto avviare una seconda attività nel tentativo di risalire al proprietario di quel telefono.

L’arresto

Le verifiche hanno poi condotto al negozio Cip Garden di via Varesina a Como, evidentemente assaltato precedentemente - nel corso della stessa serata - proprio dall’uomo che si era poi addormentato nella casa di Montano Lucino. Le immagini del circuito di videosorveglianza del negozio hanno confermato che l’autore del colpo – che non era ancora stato scoperto – era proprio il ventiquattrenne che è dunque stato colpito da un fermo di indiziato di delitto: in carcere al Bassone è così finito Jawher Kammoun, come detto tunisino e senza fissa dimora. Le accuse nei suoi confronti – la segnalazione è stata girata in procura – parlano di furto ma anche di violazione di domicilio aggravata dalla forzatura della porta d’ingresso.

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