Un manifesto contro i cacciatori, il sindaco denuncia gli animalisti: «Ennesima provocazione di anarchici; vigliacchi nascosti dietro l’anonimato»

L’allarme Blitz a Binago, e arrivano i carabinieri. Pagani: «Interruzione di pubblico servizio». Chiusa la stagione venatoria, solo 49 abbattimenti. Moretti insoddisfatto: «L’obiettivo era 250»

Caccia al cinghiale, animalisti denunciati. Intanto la stagione venatoria si è chiusa con pochi abbattimenti.

L’altra notte militanti del Movimento Centopercentoanimalisti hanno affisso sulla facciata del municipio di Binago un manifesto contro i cacciatori. «Presenterò denuncia per danneggiamento di strutture pubbliche e interruzione di pubblico servizio – annuncia Alberto Pagani, sindaco di Binago - Hanno affisso uno striscione sulla porta d’ingresso, impedendo ai dipendenti comunali di entrare in municipio. Gli impiegati hanno potuto accedere agli uffici comunali solo dopo il sopralluogo dei carabinieri di Olgiate. È l’ennesima provocazione di anarchici; vigliacchi che continuano a nascondersi dietro l’anonimato, anziché agire da persone civili che si confrontano per risolvere insieme i problemi. Non si può sostenere una causa (la tutela dei cinghiali) che di fatto rappresenta un grave problema di sicurezza per la pubblica incolumità, oltre che fonte di enormi danni all’agricoltura e rischi sanitari. Non possono neanche ritenersi animalisti, perché difendono i cinghiali che distruggono la fauna che nidifica per terra. Anche questi sono animali, ma di loro non si curano».

Rabbia e delusione

Gli animalisti parlano di “mattanza”, ma i numeri della stagione venatoria dicono altro. Sono 49 i capi abbattuti dall’apertura (a fine ottobre) della caccia di selezione nell’Ambito territoriale di caccia dell’Olgiatese, a cura di cacciatori abilitati in attuazione del piano faunistico approvato da Ispra che prevedeva il prelievo, da altane fisse e mobili, di 250 cinghiali entro fine gennaio.

«Speravo di più, ma realisticamente avevo ipotizzato che saremmo arrivati a 50-60 capi abbattuti entro la fine della stagione venatoria – dichiara Attilio Guin presidente dell’Atc Olgiatese - Con le regole in vigore e il fatto che d’inverno i cinghiali stanno di più nel bosco, gli abbattimenti sono minimi. Su 54 cacciatori che hanno fatto domanda di partecipare all’attività di selezione, ne sono usciti la metà. Se ai nostri, sommiamo i capi abbattuti dai selecontrollori, si arriva a 200 capi in un anno e non sono pochi». La Regione sta valutando la proroga dei piani di abbattimento approvati da Ispra, se arriverà il decreto a breve ripartirà la caccia.

Possibile proroga

«Solo 49 capi è un flop, considerato che l’obiettivo del piano era 250; numero già di per sé risibile rispetto all’invasione di cinghiali – afferma Simone Moretti, sindaco di Olgiate Comasco – È tanto più deludente a fronte del fatto che le istituzioni preposte e noi sindaci (in primis il collega Alberto Pagani che ha messo a disposizione il locale per la doppia cella di deposito delle carcasse) abbiamo fatto la nostra parte, ma il risultato è ampiamente al di sotto delle aspettative. Bisogna chiedersi con chiarezza se il cinghiale sia una risorsa, o un problema. Dal nostro punto di vista è un problema di sicurezza e sanitario, va cambiato registro. Vogliamo avere un report dell’attività di abbattimento coordinata dall’Atc Olgiatese e capire perché non abbia raggiunto gli obiettivi del piano faunistico e se sia in grado di garantirne il perseguimento».

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