Un premio per le dieci missioni in Ucraina, fin dagli inizi della guerra: assegnato il “Sole d’oro” alla parrocchia di Maccio

Villa Guardia Il riconoscimento del Centro servizi volontariato sarà consegnato il 3 dicembre. Ma l’azione di solidarietà non si ferma: si prosegue con la raccolta di coperte, cibo e medicinali

Dieci missioni umanitarie in Ucraina, ogni volta furgoni carichi di quintali di aiuti (negli ultimi viaggi una media di 40 quintali), un’azione che la Parrocchia di Maccio sta portando avanti dal 10 marzo (la guerra in Ucraina è iniziata il 24 febbraio).

Con generosità, dedizione ed amicizia nei confronti di chi è in una situazione drammatica a Maccio si prosegue con la raccolta di coperte, cibo, medicinali, abiti e oggetti specifici che i drivers della parrocchia guidata da don Gigi Zuffellato porteranno nuovamente in Ucraina, proprio nel cuore di Leopoli, Kiev, Kharkiv per aiutare anche mille persone al giorno.

Le attività

L’attività guidata dalla parrocchia di Maccio - e sostenuta da tutto il paese con la collaborazione di diverse associazioni, dagli anziani dell’Incontro agli Alpini, e dell’amministrazione comunale - ha meritato il premio “Sole d’oro” per il volontariato, premio attribuito proprio ai volontari di Maccio perché si sono distinti per il loro impegno.

Il premio, istituito 23 anni fa dal CSV Insubria, il centro di servizio per il volontariato dell’Insubria, verrà conferito la mattina del 3 dicembre presso il Centro Medioevo di Olgiate Comasco. Alla cerimonia parteciperà una piccolissima rappresentanza del grande gruppo che si è mosso in questi mesi e di una parrocchia ed un paese che non hanno mai smesso di pensare concretamente alle persone che stanno subendo un’invasione e una guerra.

Dal 10 marzo

Anche in questi giorni a Maccio si prosegue con la raccolta, raccogliendo gli aiuti mentre si ascoltano le notizie poco confortanti che arrivano dall’Ucraina e da Leopoli, una delle città, insieme a Kharkiv dove i volontari dal mese aprile si sono recati per ben 6 volte.

L’ultima missione era partita il 9 ottobre alla volta di Leopoli, dove il referente è padre Ihor Boyko del seminario di Leopoli, per poi proseguire fino a Kharkiv, 3 furgoni carichi di quintali di aiuti. Andando a ritroso nel tempo, prima di ottobre si partì da Maccio in agosto e alcuni volontari passarono il Ferragosto a Kharkiv, tra la gente. Ottava missione a Leopoli il 24-25 giugno, settima volta per i volontari il 21-23 maggio, sesta missione a fine aprile, la quinta, quella partita il 21 aprile fu la prima ad entrare a Leopoli.

Dal 10 marzo al 21 aprile le prime quattro missioni andarono al confine di Medyka, a Chelm ed in Polonia, sempre al confine con l’Ucraina e a Uzhorod, al confine con la Slovacchia in un continuo viaggiare nel cuore dell’Europa con un solo obiettivo: portare aiuto e portare a casa testimonianze della realtà di una guerra che preoccupa il mondo intero.

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