Vaccini, si corre. E ora Pfizer a tutti
A Villa Erba attivate due linee in più

La campagnaLa Regione ha bloccato AstraZeneca perché le scorte sono quasi esaurite e serviranno per i richiami - Moderna si usa per le vaccinazioni a domicilio

È rimasto solo Pfizer. Le scorte di AstraZeneca in Lombardia sono quasi esaurite, le dosi rimanenti servono solo a garantire i richiami. Questo è l’indirizzo dato da Palazzo Lombardia sabato sera e quindi ora a Como viene a tutti somministrato Pfizer, in attesa di usare anche le dosi già in magazzino di Johnson&Johnson. Moderna resta invece prioritariamente destinato ai vaccini a domicilio.

Lo aveva già spiegato il presidente della Regione Attilio Fontana in visita venerdì a Villa Erba: la forte accelerata messa in moto da lunedì scorso ha dimostrato che la Lombardia può vaccinare a pieno regime, ma servono più dosi. Quelle di AstraZeneca sono state bruciate in poco tempo, ora, fa sapere l’assessorato al Welfare, si attende la programmazione di maggio e l’arrivo di nuove forniture nella speranza che la casa farmaceutica anglo svedese non tagli quanto promesso.

Ats Insubria e Asst Lariana avevano annunciato che da 3 maggio la nostra provincia avrebbe raggiunto la massima capacità di somministrare siero anti Covid e nei prossimi giorni devono aprire le prenotazioni per i cinquantenni. La scorsa settimana a Como sono state superate le 4mila vaccinazioni al giorno, esattamente 4.147 venerdì tra prime e seconde dosi, mentre prima la media oscillava tra le 2mila e le 3mila inoculazioni. Nel week end invece c’è già stata una frenata, 4.575 vaccini fatti tra sabato e domenica, vuol dire 2.287 per giorno.

Sabato mattina i comaschi che avevano ricevuto la prima dose erano il 21,26%, ieri mattina il 21,81%. Settimana scorsa ogni giorno la copertura è aumentata dello 0,5%, nel week end dello 0,27%. Il rullino di marcia comunque non dovrebbe cambiare, spiegano le autorità sanitarie, al Sant’Anna sono arrivate delle fiale di Pfizer che bastano fino a domenica. E Como ieri c’è stato un nuovo incremento nel numero di somministrazioni. All’hub di Villa Erba, così come a Lariofiere, sono state attivate dodici linee per le vaccinazioni contro le dieci di settimana scorsa. Anche il centro vaccinale di Lurate Caccivio ha in agenda più appuntamenti. I tempi medi per l’inoculazione del siero nella giornata di ieri, raccontano i vaccinatori, si sono molto abbassati.

Pfizer è molto più veloce di AstraZeneca perché non bisogna discutere con i cittadini che lo preferiscono, non vanno valutate le voluminose cartelle cliniche per escludere i fragili con patologie a rischio. Si risparmiano interi quarti d’ora per ogni persona da vaccinare. Di sicuro però somministrando a tutti gli over 60 Pfizer la platea delle prime dosi si allargherà con più lentezza. Perché i richiami di Pfizer si fanno dopo tre settimane e, dunque, da metà maggio toccherà fare spazio ad un maggior numero di seconde dosi. Quando invece con AstraZeneca il richiamo si fa dopo 12 settimane, quasi tre mesi. La strategia comunque potrà cambiare ancora in base all’arrivo dei vaccini.

Nel frattempo alcuni lettori segnalano un fatto che crea delle perplessità. Nelle scorse settimane, accompagnando i genitori per fare il vaccino a Villa Erba o a Lariofiere, alcuni cittadini si sono rifiutati di ricevere AstraZeneca in ragione di alcune patologie pregresse segnalate ai medici vaccinatori secondo loro meritevoli del vaccino Pfizer. Sono nati spesso lunghi dibattiti e alcune liti. Ora invece, prenotando di nuovo l’appuntamento, hanno ricevuto Pfizer senza nemmeno avere un’alternativa.

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