Allarme per i bambini: uno su tre è in sovrappeso

In età pediatrica Tra i 5 ei 9 anni l’Italia registra la più alta percentuale(42%) di bimbi con problemi di sovralimentazione

Un bambino su tre nella regione europea dell’Organizzazione Mondiale della Sanità è in sovrappeso o obesità e i numeri sono destinati ad aumentare. L’Italia, inoltre, è nei primi posti della classifica per un alto numero di bambini e ragazzi in sovrappeso o obesi.

I coniugi di 16 leader e capi di Stato europei hanno lanciato la Rete dei coniugi dei leader europei per la prevenzione dell’obesità infantile (Network of Spouses of European Leaders on the Prevention of Childhood Obesity) per la regione europea dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), sotto la guida della First Lady croata Sanja Musić Milanović. Durante il vertice tenutosi nella capitale croata, i coniugi hanno firmato la Dichiarazione di Zagabria, impegnandosi politicamente ad affrontare il problema dell’obesità infantile nei loro Paesi e incoraggiando le altre nazioni a fare lo stesso.

L’Atlante mondiale dell’obesità 2023 della World Obesity Federation, come riporta il Centro Regionale di Informazione delle Nazioni Unite, prevede un allarmante aumento dell’obesità infantile nella regione, con un aumento previsto del 61% dei ragazzi e del 75% delle ragazze affette da obesità entro il 2035. Le conseguenze di questa epidemia non solo influenzeranno la salute e la qualità della vita della popolazione, ma comporteranno anche un notevole onere economico per le società, con un costo annuo stimato di 800 miliardi di dollari per la regione.

Tre azioni per contrastare l’obesità

Brutte notizie arrivano per il nostro Paese che si posiziona ai primi posti della classifica, in negativo, in quanto nella classe di età 5-9 anni registra la percentuale più elevata (42%) di bimbi in sovrappeso od obesi. Ma l’Italia è ai vertici (quarto posto) anche nella classe di età 10-19 anni con il 34,2% di ragazzi in sovrappeso od obesi. L’Ufficio regionale in Europa dell’Oms ha identificato tre azioni specifiche per combattere questo problema: enfatizzare la prevenzione, regolamentare l’industria alimentare e delle bevande e promuovere l’attività fisica.

Enfatizzare la prevenzione: Gli sforzi per ridurre l’obesità infantile devono iniziare presto, fin dalla gravidanza e dalla prima infanzia. La prevenzione dovrebbe concentrarsi su una buona alimentazione in tutte le fasi della vita di un bambino e sono necessari sforzi nelle case, nelle scuole e nella comunità in generale.

Regolamentare l’industria alimentare e delle bevande: le politiche più efficaci includono l’imposizione di una tassa sulle bevande zuccherate, la richiesta di un’etichettatura chiara sulla parte anteriore della confezione e la limitazione della commercializzazione di cibi malsani ai bambini.

Promuovere l’attività fisica: include una migliore progettazione urbana e politiche di trasporto, attività fisica nel curriculum scolastico e attività extrascolastiche e messaggi chiari per supportare stili di vita attivi durante tutto il corso della vita.

Serve sostegno politico

Il Direttore regionale dell’OMS Europa, Hans Henri P. Kluge, ha sottolineato che per invertire i tassi crescenti di obesità infantile è necessario un impegno politico globale e di alto livello. «I nostri bambini – dice Kluge - crescono sempre più in ambienti che rendono molto difficile per loro mangiare bene ed essere attivi. Questa è una delle cause principali dell’epidemia di obesità. Come società e paesi, finora non siamo riusciti a invertire i crescenti tassi di obesità infantile, ed è per questo che l’Oms/Europa è stata in Croazia, su invito della dottoressa Milanović, moglie del presidente, per galvanizzare il sostegno politico a questa insidiosa crisi di salute pubblica prima che diventi ancora più difficile da affrontare».

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