Anziani, attenti ai farmaci: «Meno efficaci per il caldo»

Intervista I consigli del dottor Francesco De Filippi, presidente lombardo della Società di geriatria ospedale e territorio (Sigot). «D’estate vanno conservati al fresco, alcuni sotto i 24°. Chi assume diuretici, controlli la pressione e si idrati bene»

«Durante l’estate, con il caldo, gli anziani devono stare attenti anche a dove conservano i medicinali. Negli scorsi giorni con il clima torrido e le temperature da record sono piovuti consigli e suggerimenti da parte dei medici su come è bene comportarsi per evitare brutte sorprese sotto al sole. Occorre però fare attenzione anche a tante altre piccole precauzioni quasi sempre trascurate e che invece sono molto importanti per la nostra salute.

Dottor Francesco De Filippi, presidente lombardo della Società italiana della geriatria ospedale e territorio (Sigot), può farci per favore qualche esempio concreto?

A mio parere è interessante concentrarsi sulle terapie farmacologiche. Nella terza età la grande maggioranza dei cittadini assume uno o più farmaci per mantenere sotto controllo malattie croniche. Una delle piccolezze, invece importantissime, a cui quasi nessuno presta attenzione è dove vengono conservati questi medicinali durante l’estate, durante queste settimane di caldo intenso. Molti farmaci, basta leggere sulla scatola e sul foglietto illustrativo, devono stare sempre sotto ai 24 gradi. Una temperatura che pochi possono permettersi di mantenere in casa senza un condizionatore che funziona a pieno regime. Quindi se non nel frigorifero questi medicinali devono essere riposti in un ambiente fresco e asciutto. Esistono anche dei piccoli porta farmaci refrigerati.

Altrimenti cosa succede?

Il pericolo è che i farmaci perdano la loro efficacia per colpa del troppo caldo. Tanti assistiti presa in mano la ricetta escono dalle farmacie e lasciano le scatole dei medicinali in automobile sopra al cruscotto bollente. Se non si conservano con attenzione i farmaci la terapia può saltare e in giornate delicate come queste, le più calde dell’anno, le conseguenze possono essere molto serie.

Un altro consiglio?

Quando le temperature sono fuori dal normale e il caldo è intenso sarebbe meglio andare a trovare il proprio medico per controllare la terapia. Faccio un esempio, tantissimi anziani prendono dei diuretici. È un modo per aiutare i soggetti che non sudano durante l’anno a buttare fuori l’acqua. Serve ad esempio per il controllo della pressione. Assumere delle dosi importanti di diuretici scaricandosi quindi spesso nel corso di un’estate torrida può però essere pericoloso. Perché l’anziano tende a perdere quantità importanti di liquidi senza assumerne a sufficienza. In più oltre a una certa età si avverte meno la sensazione della sete. Senza una giusta idratazione, spinti in più dalla terapia farmacologica, ecco che si può incappare nella disidratazione.

Oltre ai diuretici?

È bene controllare i tanti farmaci che si prendono per controllare le più comuni patologie cardiovascolari, per la prevenzione degli scompensi, anche gli ipotensivi, come tutti i farmaci che influenzano la pressione arteriosa. Questi elementi possono dare un contributo importante durante la stagione estiva. E non è detto che la pressione resti per forza bassa, nonostante il caldo può anche salire.

Sistemati i medicinali?

I consigli per evitare brutte sorprese durante l’estate in linea generale sono sempre gli stessi. Con un clima torrido bisogna evitare di stare al sole nelle ore centrali della giornata. Bisogna uscire al mattino e alla sera. È inutile andare in macchina al negozio all’una di pomeriggio. Questa credo sia la regola più importante. È semplice, ma è difficile da far capire.

E poi?

Bere tantissima acqua. L’acqua è l’integratore naturale migliore del mondo, non serve altro. Se poi per rinfrescarsi ci si vuole aggiungere una goccia di menta o di orzata va bene, ma senza esagerare con sali e multi vitaminici. Piuttosto: niente alcol e poco caffè. Il fumo no, non bisognerebbe nemmeno citarlo. D’estate è bene privilegiare a tavola la frutta e la verdura fresca senza eccedere con i cibi composti e grassi a lenta digestione.

Un bagno dopo gli 80 anni?

Non direi in assoluto di no. Ma bisogna intanto valutare le condizioni fisiche dell’anziano. E poi capire dove si fa il bagno, come e con chi. Se l’area è attrezzata, se c’è un bagnino, è un conto. Invece certamente non si può fare il bagno dove è vietato e comunque dove l’acqua non è . Io tenderei a sconsigliare il lago.

E se invece l’anziano è in forma?

Ecco, infatti, dipende dall’anziano. Fino al secolo scorso a 65 anni si era già etichettati come anziani. Oggi è diverso, la popolazione è invecchiata e le modificazioni fisiologiche dell’organismo hanno spostato l’asticella della terza età oltre i 75 anni. Con la classe dei grandi anziani che parte dei 90 anni in su. E’ vero che conta di più l’età biologica. Ci sono nonni che sciano e vanno in bici e perfino bisnonni che ancora fanno sport.

Anche d’estate?

Ecco no, non esageriamo. Anche per chi è ancora in forma va bene la passeggiata al mattino e alla sera, non al pomeriggio e nelle ore più assolate. E senza eccedere con lo sforzo fisico.

La compagnia?

È importantissima per la nostra salute, soprattutto quella mentale. Aiuta a prevenire il decadimento cognitivo e la depressione. Problemi che dopo i settant’anni interessano circa un decimo della nostra popolazione. Ma che non sono fenomeni naturali, obbligatori. Sono provocati da patologie che dobbiamo diagnosticare e trattare e soprattutto prevenire. Con dei sani stili di vita.

In caso di malore quando andare in pronto soccorso?

Per gli anziani io direi che è l’ultima ratio. Il consiglio è non correre in ospedale. Se ci si sente semplicemente strani, stanchi, allora è meglio cercare di ritrovare un po’ di tranquillità misurando poi la pressione e la saturazione. Se i valori sono molto sregolati e i problemi persistono prima è necessario fare una chiamata al proprio medico, sarà lui a valutare il caso e decidere cosa fare. Se non è di turno alla guardia medica e se nemmeno quella risponde chi può contatti anche parenti e amici. Certo se c’è un dolore intenso, sconosciuto, forti al petto o alla testa con dei sintomi che travalicano la sensazione di comune fastidio allora non bisogna aspettare ed è giusto chiamare l’ambulanza.

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