Attenzione alle zecche: la puntura è la causa della malattia di Lyme

Le caratteristiche Ha effetti sistemici e va curata subito: tra i primi sintomi un eritema cronico “migrante”, cioè una papula che si manifesta nel 95% dei pazienti

La malattia di Lyme è una patologia multisistemica che può insorgere in seguito alla puntura di una zecca. Fondamentale, ai primi segni della presenza della malattia, rivolgersi a un medico, poiché una diagnosi e una terapia precoce possono scongiurare il rischio di effetti più gravi.

All’origine un batterio

«La malattia di Lyme è causata da un batterio, una spirocheta, chiamata Borrelia Burgdorferi– spiega la professoressa Antonella Castagna, primario di Malattie Infettive all’Irccs ospedale San Raffaele e ordinario di malattie infettive all’Università Vita-Salute San Raffaele – trasmesso all’uomo attraverso la puntura della zecca. È una malattia abbastanza diffusa, soprattutto nell’Europa dell’Est, ma anche nei Paesi Bassi».

In Italia si registrano circa 500 nuovi casi l’anno e le regioni che sono maggiormente colpite sono il Friuli Venezia e Giulia, la Liguria, il Veneto, l’Emilia Romagna e il Trentino. Il rischio è soprattutto presente nelle zone boscose o passeggiando nei prati con erba alta. «Dopo che la zecca infetta da Borrelia Burgdorferi ha punto l’uomo – prosegue la specialista – le spirochete possono provocare delle lesioni che possono restare circoscritte alla pelle o disseminarsi a distanza per via ematica»

Le manifestazioni cliniche della malattia di Lyme possono variare da forme relativamente lievi, aspecifiche con il caratteristico “eritema cronico migrante” in fase precoce a manifestazioni più severe nella fase di disseminazione precoce con un interessamento del sistema nervoso e del cuore e in fase più tardiva, anche mesi dopo l’infezione, con lo sviluppo di artriti.

La lesione cutanea ha delle particolari caratteristiche ed è presente in oltre il 95% dei pazienti, viene definita eritema cronico migrante. La lesione esordisce come una papula rossa, in prossimità del morso di zecca che solitamente si è verificato circa una settimana prima, poi aumenta di dimensioni nell’arco di qualche giorno. L’eritema ha un aspetto ad anello, con uno sbiancamento nella zona centrale e un margine più rosso. Queste lesioni, non trattate, possono risolversi spontaneamente nell’arco di alcune settimane

Tra i sintomi stanchezza e cefalea

Possono verificarsi anche dei sintomi di accompagnamento, legati alla disseminazione delle borrelie, nel torrente circolatorio, quali un senso di stanchezza profondo, artromialgie, cefalea, febbre, tutti sintomi espressione di una malattia disseminata.

«Nei pazienti che sono stati punti da una zecca infetta – aggiunge Castagna – si possono avere complicanze cardiache. Il coinvolgimento cardiaco si manifesta di solito in una minoranza di pazienti nell’arco di due mesi dall’infezione. Il paziente, in questi casi, può avere delle palpitazioni, dispnea, ma anche alterazioni del ritmo cardiaco che possono richiedere il ricovero». In altri casi (circa il 10% dei pazienti), registrati soprattutto in Europa, può verificarsi un coinvolgimento neurologico. La forma clinica più caratteristica è la meningite che può essere associata a un coinvolgimento dei nervi cranici e delle radici nervose. In letteratura sono state descritte anche delle complicanze tardive, come le neuropatie periferiche e le radicolonevriti che spesso sono difficili gestione.

«Altro coinvolgimento importante è quello artritico – conclude la professoressa – più frequente nei casi registrati in Nord America. Si manifesta generalmente entro un anno dell’infezione, soprattutto se la persona non è stata trattata al momento della puntura. Si tratta di manifestazioni che possono durare anche mesi».

Per la malattia di Lyme esiste una terapia antibiotica specifica, della durata di 14-28 giorni che cura la malattia nella stragrande maggioranza dei casi, anche se in un 10-20% dei pazienti i sintomi posso persistere a lungo e la gestione non è facile

L’invito della specialista è così quello di rimuovere in modo corretto la zecca se ci si accorge di essere stati punti (la zecca può rimanere attaccata alla cute anche fino a 2-3 giorni) e prestare attenzione alla possibile insorgenza di eritema circoscritto della cute e altri sintomi.

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