Con il ritorno sui banchi si riattivano virus e batteri

A scuola Il più diffuso nelle aule è il rinovirus, che provoca laringite. Ma a stagione inoltrata si diffonderanno anche bronchioliti e bronchiti

La stagionalità dei virus, la prima minaccia riaperte le scuole in teoria è il rinovirus.

Le più tipiche patologie infettive hanno un preciso andamento ciclico durante l’anno, in base al calendario medici e pediatri possono supporre quali agenti patogeni siano in azione.

«È così, sappiamo per esempio per certo che a settembre riaperte le scuole circola un virus che da laringite, il rinovirus – spiega Roberta Marzorati, nota pediatra comasca – così almeno è sempre stato. Sappiamo inoltre che poi, ad autunno inoltrato, arriverà la bronchiolite nei bambini più piccoli e nei più grandi forme di bronchite sempre dovute a virus respiratorio sinciziale. Questo virus normalmente precedente l’influenza. Influenza che conosciamo solo nel periodo invernale fino alle settimane che precedono la primavera».

Parenti del coronavirus

L’anno scorso il numero di bambini colpiti da forme di bronchiolite severa è stato imponente, tanto da impegnare anche i reparti di pediatria dei nostri ospedali. La circolazione degli agenti patogeni, passato il caldo, superata l’estate, è facilitata dalle temperature più fredde e soprattutto dagli sbalzi di temperatura. Verso ottobre circolano molti virus simil influenzali, ne sono stati censiti 262. Non provocano gli stessi marcati e riconoscibili sintomi dell’influenza, ma solo alcuni e più sfocati. Febbriciattole, forti raffreddori, infezioni alle alte vie respiratorie, magari scariche intestinali. Molti sono parenti dei coronavirus. Gli ambienti comunitari, asili e scuole, sono un contenitore per la circolazione di virus e batteri. In primavera invece i pediatri diagnosticano in maniera frequente nei bambini la patologia mani, piedi bocca, dovuta al virus coxsackievirus. Questa patologia ad alta trasmissibilità determina delle piccole eruzioni cutanee sui palmi delle mani e sulle piante dei piedi, oltre che di solito sul palato, dei puntini rossi. Può dare febbre e di solito si auto risolve.

Le classiche malattie infettive

«Molti anni fa in primavera senza vaccini era il periodo delle classiche malattie infettive – racconta ancora Marzorati - morbillo, rosolia, varicella. Ora con la prima vaccinazione pediatrica obbligatoria e il richiamo a cinque anni queste patologie quasi non si vedono più. Salvo qualche caso di pertosse che noi pediatri fatichiamo a riconoscere perché si tratta di forme lievi e molto sporadiche. Passata la primavera arrivano in ambulatorio sempre molti casi di tonsillite. Da streptococco, nel caso per la diagnosi si fa tampone, simile a quello per il Covid. Questa è l’unica forma da curare con gli antibiotici dato che è in azione un batterio. Ma le tonsilliti da streptococco sono poche, circa un caso su quattro del totale. Questa estate infatti abbiamo intercettato tantissime tonsilliti da adenovirus. Con febbre molto alta e per più giorni. Questa patologia provocata da un virus non necessita di antibiotico».

Questo è il calendario dei virus, rispetto almeno ad un andamento storico. Ma il Covid ha sparigliato le carte. La pandemia ha mandato in pensione molti competitori, tanti virus non si sono visti, si prenda ad esempio l’influenza.

Con Omicron poi si è rotta la stagionalità, questo virus è riuscito a infettare larghe percentuali di popolazione anche durante l’estate, con un caldo che avrebbe invece dovuto limitare il suo raggio d’azione.

In questo giorni negli studi dei pediatri ci sono pochi accessi. Partite asili e scuole, con qualche grado in meno, si attende il consueto arrivo del rinovirus.

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