
(Foto di archivio)
Intervista Dal potenziamento dei reparti di Pronto soccorso alle terapie intensive fino all’ammodernamento tecnologico. L’assessore Guido Bertolaso: «La carenza di medici e infermieri? Un problema che non è soltanto lombardo»
Superata la pandemia, ospedali e ambulatori stanno rincorrendo la perduta normalità. La priorità per il nostro territorio e non solo è quella di continuare a garantire a tutti in maniera efficace un diritto universalmente riconosciuto, quello alla salute.
Ma non è facile con pochi mezzi, tanto terreno da recuperare e soprattutto con poche risorse umane.
Alla guida dell’assessorato al Welfare la Regione Lombardia dopo le recenti elezioni ha confermato Guido Bertolaso. Famoso per il suo impegno nella protezione civile l’assessore regionale ha ricoperto numerosi importanti ruoli tecnici, a livello nazionale, spesso in soccorso della politica.
Nello scorso mandato Bertolaso è arrivato in corsa, in particolare per concludere la campagna vaccinale forse più grande di tutta la storia. In genere questo speciale dedica spazio solo a figure che fanno parte prettamente del mondo della medicina.
Specialisti e camici bianchi, quasi mai ai protagonisti delle amministrazioni pubbliche. Bertolaso però arriva in realtà dal mondo della medicina e come detto è una figura più tecnica che politica. E comunque gli obiettivi che s’impongono nella sua agenda sono tali da decidere del prossimo futuro della nostra sanità e del nostro diritto alla salute.
I nodi sono tanti: la gestione dei Pronto soccorso, le liste d’attesa ancora troppo lunghe, la carenza di professionisti sanitari. La sanità è la partita economica più importante della Regione ed è una delle prime richieste poste quotidianamente dai cittadini. Insomma, una vera emergenza.
Sono sempre pronto alle sfide. Nella mia lunga carriera ne ho affrontate e vinte tante. La sanità lombarda è un’eccellenza nazionale ed europea, lo dimostrano gli oltre 170mila pazienti che vengono a curarsi da fuori regione. Serve qualche aggiustamento, sì, ma sono certo che faremo in modo che si confermi sempre più come un riferimento anche a livello internazionale.
Ci vuole, appunto, tempo. Al momento stiamo cominciando a ridurre i tempi di attesa delle prestazioni più richieste, dando la massima priorità ai cittadini che ne hanno necessità perché affetti da patologie particolarmente serie e severe. Con un ulteriore stanziamento - che faremo approvare in giunta nelle prossime settimane - potremo implementare le attività del personale medico e, entro la fine dell’anno, contiamo di far partire anche la piattaforma unica per le prenotazioni. Un sistema che dovrebbe coordinare e armonizzare un po’ tutte le attività a livello regionale. Per cui diciamo che la strada è lunga, ma cercheremo di percorrerla il più velocemente possibile.
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