
(Foto di archivio)
Lo studio dal Regno Unito Il test è stato realizzato su 26mila persone con la stessa attività. «Con più flessibilità il rischio depressione cala del 26%», denuncia l’esperto, «Fa la differenza anche la scelta degli orari».
Esiste un nesso tra qualità del lavoro e salute mentale, soprattutto tra la popolazione femminile. È quanto emerge da uno studio condotto nel Regno Unito da un gruppo di ricercatori italiani e pubblicato sulla rivista Labour Economics.
Lo studio dal titolo “ The impact of working conditions on mental health: Novel evidence from the UK ” è stato condotto dai docenti di Economia Politica Michele Belloni dell’Università di Torino, Elena Meschi dell’Università Milano Bicocca e da Ludovico Carrino, ricercatore dell’Università di Trieste (Dipartimento di Scienze Economiche, Aziendali, Matematiche e Statistiche - Deams) e del King’s College di Londra.
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