"Come un sogno", la precisione scientifica di un’emozione travolgente

La poesia è un’arte che si esprime in molteplici forme, tanto da poterla ritrovare in gesti, parole, sentimenti, ma anche nelle persone care o nei luoghi del cuore nei quali abbiamo incastonato i ricordi più preziosi. Essa racconta la vita nella sua dimensione più lieve e sincera, perché affonda le sue radici nella terra che ogni giorno calchiamo, ma la sua chioma si protende verso il cielo, lì dove i rami ancora verdi e le foglie fresche e nuove possono ambire ad accarezzare le nuvole. Di questa stessa levità, sospesa tra il reale e l’onirico, si compone la nuova raccolta poetica di Anna Rita Bassani , pubblicata per il Gruppo Albatros il Filo .

Già il titolo, Come un sogno , evoca la natura in perenne tensione antitetica della produzione di Bassani, la quale offre immediatamente al lettore una domanda: cos’è che rende la vita pari al sogno e viceversa? La risposta si incarna nell’ amore , nel battito di un cuore che incalza fino allo spasimo e poi rallenta, sereno, quando la tempesta è ormai alle spalle. Un ritmo altalenante che si fa strada tra i dolori più strazianti e i desiderati momenti di quiete, nei quali è possibile riprendere fiato prima di partire, ancora una volta, per un viaggio che sempre cambia e si trasforma, un istante dopo l’altro.

Se pure la poesia segua e accompagni da sempre il percorso di vita dell’autrice, questa silloge condensa i frutti più significativi della sua produzione recente: è un percorso artistico a tutto tondo che si accosta e completa la formazione scientifica dell’autrice – ha infatti lavorato a lungo come informatore scientifico del farmaco – nella quale distilla esperienze e sensazioni in dense gocce di luce, nutrimento per l’anima assetata di bellezza. “Non è semplice (distinguere sogno e realtà, n.d.r.), perché la realtà mi porta a pensare a situazioni pratiche , ma comunque mi suscita un’ emozione . Il reale è ciò che percepisco, poi da lì nasce il sogno , perché è immediata la necessità di evadere , tornare a ricordi lontani” spiega l’autrice ai microfoni di Se Scrivendo , il salotto letterario firmato CaosFilm che ha ospitato il suo intervento telefonico “per esempio la musica è reale, ma può riportare la mente indietro a episodi dell’adolescenza, dell’infanzia, come anche a un’immagine o un panorama. Il sogno è legato alla dimensione del ricordo , anzi, parte da essa”. 

Il ricordo di cui parla l’autrice è sì un luogo in cui trovare conforto, ma non può essere l’unica dimensione nella quale rinchiudersi: è un bagaglio lieve che più si arricchisce più permette di volare in alto, perché attraverso di esso lo sguardo sul presente possa essere più ampio ed esteso, fino a intravedere l’orizzonte del futuro : le pietre che dal livello del mare sembrano scogli insormontabili, viste dall’alto diventano leggere escrescenze da aggirare o scavalcare con agilità, la paura si alleggerisce e la quiete permette di navigare più serenamente. Non a caso sfruttiamo la semantica della navigazione, perché è la stessa di cui si serve l’autrice per descrivere, appunto, il Percorso umano : “Navigare / tra miriadi di ricordi / e vane speranze, / tra sogni infranti, / disideri e rimpianti; / disperdersi, / in un tumulto di gioie e dolori, / nel trionfo dell’amore, / con successi inaspettati / e sogni realizzati.”

Come evidenziato nel componimento appena citato, sono frequenti in questa raccolta i riferimenti a un ambiente naturale rigoglioso e multiforme: nell’universo poetico dell’autrice i fiori sono i custodi dei ricordi e al tempo stesso dipingono l’armoniosa danza del cerchio della vita – “Fiorire e sfiorire, / in un lento divenire; / aprirsi alla vita, / in una storia infinita; / germogliare per sognare, / per amare e fantasticare; […]” ; d’altra parte il percorso di ogni giorno sa rassomigliare a un sentiero scosceso di montagna , dove dalle ortiche e dai ciottoli divelti si apprende come modulare il passo, per giungere fino alla cima a scrutare il più limpido dei cieli: “Percorso arduo e spinoso, / stretto e tortuoso, / ripido e roccioso, / buio e luminoso; / solo con forza ineguagliabile, / si possono: / sconfiggere / avversità e difficoltà; / raggiungere / sogni e ambizioni; / inebriare / l’anima di gioia infinita; / alimentare / la mente, fonte radiosa / di pensieri e sentimenti” ; poi ancora l’ alba , il tempo della rinascita e della promessa, la luce che acceca e accarezza e le stelle che accendono l’occhio e guidano il passo, donando sollievo. Sono pennellate di un unico grande ritratto al quale ogni giorno si aggiunge un dettaglio, un’ombra o un punto di luce: un dipinto più vivo a ogni istante, talmente concreto da apparire magico.

Il racconto poetico di Bassani segue un unico flusso continuo, nel quale è possibile cogliere una spiccata consequenzialità tematica : sembra, infatti, che un componimento cominci lì dove termina il precedente, quasi a intrecciarsi e sovrapporsi come i petali di una rosa nel pieno della sua fioritura. Partendo dalle manifestazioni più variegate della bellezza e delle sue espressioni quotidiane, la forza centripeta di questo mulinello poetico attira il lettore fino al nucleo , il centro nevralgico dell’intera produzione della poetessa: l’ amore . Seppure il suo aroma aleggi su ciascuno dei componimenti, lì dove si manifesta concretamente ne vediamo la forza propulsiva e misteriosa , capace di condurre l’uomo fino a scorgere nuovi pianeti, di emozionare in un pulpito sfavillante di energia luminosa e tramutarsi in un canale che mette in comunicazione diretta il cuore delle persone, rendendo più semplice il vicendevole scambio. Non soltanto presenza, ma anche assenza : l’autrice desidera infatti esprimere e ricordare al lettore anche ciò che avviene quando l’amore viene lasciato in disparte, in un mondo frenetico dove non sembra esserci spazio per nessuna delle sue declinazioni: il componimento Non c’è spazio presenta un quadro desolato e in sottrazione, atipico per Bassani, ma senza dubbio di forte impatto.

Come non menzionare, poi, la narrazione che l’autrice dedica alle passioni e in particolar modo al pattinaggio artistico , disciplina tanto amata da Bassani da ritrovarne un indizio già sulla copertina del libro: sui pattini l’autrice si muove agilmente tra le favole più note e scivola fino in Lapponia con le pittoresche figure di Babbo Natale e della Befana, evocando un’atmosfera invernale sognante e festosa, da accogliere con un sorriso.

La ricchezza espressiva che emerge nei temi viene poi messa in maggiore risalto dallo stile essenziale ed euritmico: i versi sono infatti brevissimi, talvolta composti da una sola parola, mentre la musicalità viene veicolata talvolta dall’armonia delle parole, altre da un sistema metrico preciso e accurato. Esatto anche l’utilizzo diffuso dell’ enjambement , quasi a spezzare il fiato del lettore e favorire una lettura agile, senza rallentamenti se non al termine di ciascun componimento. Certi ritornelli – come avviene ad esempio in Come un sogno , In amore , All’improvviso , Dove metteremo e alcuni altri – suonano quasi come un mantra rituale, un esercizio mentale per poter visualizzare una stessa immagine da prospettive diverse , fornendo a ogni verso un nuovo frammento di esperienza.

Certo è che al termine della lettura ci accorgiamo del fatto che non sia semplice sognare , soprattutto quando la vita ci sottopone delle prove apparentemente insormontabili, che rischiano di gettarci nello sconforto. Quasi a porgere una mano al lettore, ormai diventato a tutti gli effetti amico, Anna Rita Bassani distribuisce il suo messaggio d’ amore e speranza , sognante come la realtà.

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