CRV - Approvato il rapporto 2020 sulla produzione e gestione di rifiuti speciali in Veneto

(Arv) Venezia 15 set. 2022  - Nel corso della seduta odierna, la Seconda commissione permanente del Consiglio regionale del Veneto, alla quale ha partecipato l’Assessore regionale all’ambiente, ha approvato a maggioranza, senza voti contrari, la Rendicontazione n. 113, ovvero il rapporto 2020 sulla produzione e gestione di rifiuti speciali in Veneto, rapporto redatto ai sensi dell’art. 5 del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti approvato nel 2015 in base al quale l’Osservatorio Rifiuti trasmette annualmente a Regione e Consiglio un rapporto con i dati e gli indicatori di monitoraggio del Piano.

Dai dati del 2020, annualità influenzata dall’evento Covid (il calo complessivo della produzione dei rifiuti riflette il calo del Prodotto Interno Lordo e il calo dei consumi: ad esempio, si registra un calo del 16% dei rifiuti derivanti da processi termici, e del 18% dal trattamento di metalli e plastiche) si evince che la produzione totale dei rifiuti speciali si attesta intorno a 15,6 milioni di tonnellate (-4,6% rispetto al 2019),   così ripartiti: il 51% è costituito da rifiuti speciali non pericolosi (-5,8% rispetto al 2019), pari a circa 8 milioni di tonnellate (nel quale si nota l’aumento del 17% della produzione di rifiuti da imballaggi, conseguenza anche della crescita degli acquisti on line nel corso del lockdown); il 43% da rifiuti da costruzione e demolizione non pericolosi   (-2,7% rispetto al 2019) pari 6,6 milioni di tonnellate; il 6% di rifiuti pericolosi (-8,3% rispetto al 2019) pari a 1 milione di tonnellate.

Per quanto riguarda l’import-export dei rifiuti, nel 2020 in Veneto si registra rispetto al 2019 un decremento dell’esportazione (pari a circa 40mila ton.) e un incremento di importazione (pari a circa 210mila ton.). In via generale, il Veneto importa rifiuti quali i rottami ferrosi (anche dall’estero, in particolare da Germania e Slovenia), elementi per il compostaggio, rifiuti pericolosi stabilizzati, imballaggi di vetro e di plastica (in linea di massima, rifiuti tendenzialmente non pericolosi) ed esporta - principalmente per carenza di siti adeguati - rifiuti pericolosi, scarti di trattamento, ceneri, legno, amianto, principalmente verso Lombardia, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna, oppure verso Germania, Austria e Slovenia (verso i primi due stati, in particolare, vengono inviati rifiuti contenenti amianto, argomento a proposito del quale la Commissione si è particolarmente soffermata). In prospettiva futura, e in sintesi, ai fini della conversione del comparto verso modelli circolari, è stata rilevata la necessità di innovare e rendere efficienti i processi di recupero, in collaborazione con enti di ricerca e associazioni di categoria.

Di seguito, è iniziato l’esame del Progetto di legge n. 119 di iniziativa consiliare - già illustrato nel corso delle precedenti sedute della Commissione e che ha già ricevuto parere favorevole dal Consiglio delle Autonomie Locali - volto alla modifica della L. reg. n. 52/89 'Disciplina del demanio lacuale e della navigazione sul lago di Garda’, per l’introduzione dell’obbligo di pulizia e sanificazione delle carene delle imbarcazioni prima che vengano introdotte nel lago, ai fini della salvaguardia dell’ecosistema del Garda, sulla scorta di analoghe iniziative legislative europee ed extra europee. A tale scopo, nella legge regionale oggetto di modifica verrebbe inserito, tra l’altro, un allegato contenente le apposite Linee Guida relative a pulizia e sanificazione delle carene e di ogni opera viva, visibile a occhio nudo, delle imbarcazioni provenienti da un qualsiasi bacino acqueo estraneo al lago di Garda, nell’ottica di preservare il bacino gardesano. L’esame del Pdl n. 119 proseguirà con la fase delle audizioni dei portatori d’interesse.

 

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