CRV - Giorno del ricordo: consiglieri regionali omaggiano museo Padriciano e foiba Basovizza

(Arv) Venezia 15 feb. 2023  –      “Siamo qui come ambasciatori perché non possiamo permettere che ciò che è stato venga dimenticato”. Questo il senso che la delegazione di consiglieri regionali del Veneto, guidati dalla presidente della commissione cultura  Francesca Scatto  (Lega-Lv), ha voluto dare alla visita al museo di carattere nazionale di Padriciano (Ts), ex centro di raccolta profughi dell'esodo giuliano, istriano e dalmata, e alle foibe di Plutone e di Basovizza. Una visita organizzata per commemorare il Giorno del Ricordo e tenere vive la conoscenza e la memoria delle tragiche vicende del confine orientale.

“Non si tratta solo di ricordare, quanto di dire che le foibe, l'esodo, la pulizia etnica che investi l'Istria, il Quarnaro, la Dalmazia, sono parte costituente la nazione italiana, sono la nostra storia – ha detto la presidente Scatto nel corso della visita guidata da  Massimiliano Lacota , presidente dell’Unione degli Istriani, al museo di Padriciano – Quegli eventi sono un monito per ricordare a tutti a quale grado di follia e di ingiustizia può giungere l'umanità quando calpesta il diritto, quando violenta la dignità degli esseri umani non solo con la ferocia brutale, lo stupro, l'assassinio crudele e gratuito, la profanazione delle spoglie, ma anche con il silenzio complice, con la negazione, con l'oblio in cui nascondere la verità”. Le ex baracche e gli oggetti di vita del centro di raccolta profughi continuano a testimoniare le sofferenze e il trauma di centinaia di migliaia di italiani strappati a forza dalla loro terra dalla pulizia etnica del regime di Tito. “Una tragedia di popolo – ha commentato Scatto – ben riassunta da un esule istriano, Piero Tarticchio: ‘Per gli slavi eravamo italiani. Per gli italiani eravamo slavi. In realtà noi eravamo il nulla, gente senza casa, senza patria, senza identità".

A nome dei consiglieri e dell’intero Consiglio regionale Scatto ha poi reso omaggio all’Abisso di Plutone, foiba al cielo aperto conservata intatta, e deposto un fiore al monumento alle foibe a Basovizza, in memoria delle migliaia di vittime precipitate nelle profondità del Carso.

La delegazione regionale, composta, oltre alla presidente Scatto, dai capigruppo Alberto Villanova e Giuseppe Pan, dell’intergruppo Lega- veneta, ed Enoch Soranzo di Fratelli d'Italia, e dai consiglieri leghisti Elisa Cavinato Silvia Cestaro, Roberta Vianello, Roberto Bet, Marco Dolfin e Giovanni Puppato insieme ai colleghi di FdI Tommaso Razzolini e Lucas Pavanetto. È stata poi ricevuta nel Palazzo della Regione in Piazza Unità d’Italia, a Trieste, dall’assessore regionale Pierpaolo Roberti e dalla vicesindaco di Trieste Serena Tonel, che hanno ringraziato i colleghi veneti per l’opera di promozione della memoria e diffusione della conoscenza storica delle complesse vicende del confine orientale e di ricerca della verità sui crimini che vi sono stati perpetrati per oltre la fine della seconda guerra mondiale.

La visita si è conclusa a palazzo Tonello, sede dell’Unione degli Istriani, con la condivisione delle iniziative realizzate nell’ambito del protocollo di intesa, firmato tre anni fa a Trieste tra Consiglio regionale del Veneto e Unione degli Istriani: un patto di collaborazione che promuove la conoscenza storica della persecuzione degli italiani giuliani, istriani e dalmati e dell’esodo che prevede azioni congiunte tra la Libera provincia degli Istriani in esilio e la “regione madre” per la conoscenza storica, l’educazione delle giovani generazioni e la sensibilizzazione istituzionale sulla ricerca della verità sugli orrori delle foibe e dell’epurazioni che travolsero le popolazioni delle terre giuliane, istriane e dalmate. Nel segno della condivisione e del rispetto della verità della storia perseguito dal protocollo di intesa si colloca anche il sostegno al progetto di legge statale presentato da Alberto Villanova, presidente dell’intergruppo leghista, e approvato a larghissima maggioranza dal Consiglio veneto per la rimozione dell’onorificenza al maresciallo Tito.

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