CRV - Quarta commissione – Audizioni su infortuni sul lavoro e malattie professionali in agricoltura

La Quarta commissione consiliare permanente, presieduta da Andrea Zanoni (Pd), vicepresidente Roberto Bet (Lega/LV), ha ospitato in audizione il dott. Giuliano Rettore, rappresentante della Confederazione Italiana Agricoltori del Veneto, e il dott. Alberto Bertin, Capo Area Ufficio Giuridico- Legislativo della Federazione regionale Coldiretti del Veneto, per approfondire il tema degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali nelle imprese agricole, soprattutto in ordine ai profili di rischio e alle misure di prevenzione.

Si ricorda che la commissione ha già audito, nei mesi passati, rappresentanti di Confagricoltura in merito a questa tematica.

Si rammenta altresì che la commissione ha iniziato ad approfondire il fenomeno degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali, con un ciclo di audizioni, a partire dal mese di marzo 2022.

Il dott. Bertin , nel suo intervento, ha sottolineato come in agricoltura il tema degli infortuni e delle malattie professionali rappresenti un vero e proprio dramma umano e sociale, con pesanti ripercussioni sul sistema sanitario. Quanto ai numeri, mentre nel 2020 ci sono stati 6 infortuni mortali, nel 2022 se ne sono registrati ben 13. Quasi la totalità di questi eventi funesti ha colpito gli imprenditori agricoli, raramente i lavoratori. Questo probabilmente perché si è fatto abbastanza sul versante della formazione in materia di sicurezza per i lavoratori dipendenti, mentre ci si è fermati al dettato normativo per quanto riguarda gli imprenditori agricoli. Tra le cause principali di questi infortuni, il ribaltamento dei trattori, soprattutto in zone collinari. Inoltre, spesso gli infortuni derivano dalla rimozione delle barre di sicurezza nei mezzi agricoli.

È stato rimarcato come sia molto diffuso nelle aziende agricole il ricorso alla esternalizzazione dei lavori e questo incide sul numero degli infortuni. Bisogna rendere più trasparente il sistema, garantire la sicurezza di quei lavoratori, in gran parte stranieri, e investire nei mezzi di trasporto degli stessi.

Tra le proposte avanzate, la promozione della ‘cultura della sicurezza’, attraverso attività formative, magari utilizzando le risorse derivanti dalle sanzioni; importante è anche avviare una massiccia campagna di informazione sul tema della sicurezza.  

Sul fronte delle malattie professionali, il 14% di esse colpisce il sistema nervoso, per un insieme di concause, in primis la natura particolarmente stressante dell’attività svolta.

E’ stato evidenziato come, sul fronte delle malattie professionali tabellate, vige la presunzione legale sul fatto che la malattia denunciata derivi dall’attività svolta. Tuttavia, nel caso in cui il lavoratore denunci una malattia non tabellata, esso può sempre fornire la prova della natura professionale della stessa.

Il dott. Rettore ha invece posto l’accento sulla necessità di conoscere le peculiarità delle diverse agricolture praticate in Veneto, nonché le caratteristiche particolari degli ambienti in cui esse sono svolte. Vanno anche esaminati i mezzi utilizzati e le loro interferenze. Si deve anche considerare come il tessuto economico veneto sia formato da piccole e piccolissime imprese agricole: proprio i singoli imprenditori agricoli sono quelli più carenti sul fronte della formazione.

Tra le proposte avanzate, quella di garantire una efficace sorveglianza sanitaria, rafforzando gli SPISAL, che devono fare formazione, oltre a comminare sanzioni. Serve più informazione. Bisogna altresì intervenire sul parco macchine, ormai vetusto: urge un ammodernamento tecnologico dei mezzi, aiutando le imprese agricole.

È auspicabile promuovere accordi con le Università, l’INAIL e i medici di Medicina generale, per approfondire la conoscenza del fenomeno degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali, in ottica di prevenzione. È altresì fondamentale la conoscenza dei dati.

A margine della seduta, il presidente Zanoni ha dichiarato che “il tema degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali in agricoltura è molto scottante: ci sono stati chiesti interventi importanti, a partire dal rafforzamento degli organici degli SPISAL. Va inoltre applicato il Decreto sulla revisione delle macchine agricole. E serve un’attenzione maggiore, da parte delle istituzioni, sul fronte della formazione”.

Il vicepresidente Bet ha fatto i complimenti ai relatori “per la mole dei dati forniti e la qualità degli approfondimenti svolti”. Ha inoltre chiesto se sia sufficiente “un’attività formativa di qualche ora per il rinnovo dei ‘patentini’”. Per Bet, inoltre, “serve garantire una sicurezza sostanziale nei processi produttivi messi in atto dalle piccole imprese agricole”, nonché “la mappatura dello status dei mezzi agricoli, per capire il grado di vetustà degli stessi”. E sul fronte del caporalato, il vicepresidente ha auspicato “che vengano più controllati i terzisti, in ordine al rispetto delle norme sulla sicurezza e al possesso del DURC”.

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