CRV - Sì a cittadinanza a Patrick Zaki, a contributi a sezioni Ana

CRV: sì a cittadinanza a Patrick Zaki, a contributi a sezioni Ana e a politiche di parità di genere

(Arv) Venezia 25 mag. 2021 – Gli alpini, Patrick Zaki, l’occupazione femminile e la parità di genere sono i primi temi affrontati dal Consiglio regionale del Veneto nella seduta odierna. I lavori, che si sono aperti con un minuto di silenzio proposto dal consigliere Daniele Polato per ricordare le 14 vittime del tragico incidente sulla funivia di Stresa-Mottarone, sono stati integralmente dedicati agli atti di indirizzo (mozioni e risoluzioni)

Su proposta dei consiglieri di Fratelli d’Italia Daniele Polato ed Enoch Soranzo il Consiglio veneto con voto unanime ha impegnato la Giunta regionale a sostenere le 15 sezioni venete dell’Associazione nazionale Alpini con un contributo per la gestione delle sedi locali e dell’attività dei gruppi, privati in questo anno di pandemia dei proventi delle manifestazioni di autofinanziamento.

Consenso pressochè unanime per la mozione presentata da tutte le opposizioni (primo firmatario il capogruppo Pd Giacomo Possamai) per la liberazione dello studente e ricercatore egiziano Patrick Zaki detenuto al Cairo dal 7 febbraio 2020 senza processo, vicenda che richiama la barbara uccisione del ricercatore friulano Giulio Regeni. Il Consiglio regionale si è espresso con 41 ‘sì’ e 2 astensioni a favore del riconoscimento della cittadinanza italiana a Zaki, iscritto all’università di Bologna, e della richiesta che il governo nazionale si attivi ‘con tutte le azioni possibili’, insieme all’Unione europea, per il rilascio dell’attivista-ricercatore e per il rispetto dei diritti umani.
Unica voce in dissonanza quella del capogruppo della Liga veneta Giuseppe Pan: “Zaki ha peccato di ingenuità” ha sostenuto Pan, aggiungendo che l’attenzione politica e massmediatica riservata al caso dello studente-attivista egiziano ‘da parte della sinistra’ sarebbe asimmetrica rispetto al silenzio riservato agli oltre 3 mila connazionali detenuti all’estero, senza certezza di diritto, ultimo in ordine cronologico l’imprenditore veneziano Marzo Zennaro.

Il Consiglio veneto ha votato poi all’unanimità un impegno a utilizzare i fondi del Next Generation Ue per sostenere la formazione e l’occupazione delle donne, e superare il ‘gender pay gap’ (cioè la disparità retributiva a parità di funzioni e incarico) con politiche del lavoro, per la famiglia, per la conciliazione dei tempi, il pari accesso ai percorsi formativi e il contrasto a discriminazioni, violenze e povertà con adeguate strutture sociali: l’atto di indirizzo ad ampio spettro di interventi in materia di pari opportunità è stato presentato da Pd, Europa Verde e Veneto che vogliamo, prima firmataria la vicepresidente del Consiglio Francesca Zottis, e sottoscritto anche dal Movimento 5 Stelle.

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