CRV - “Venezia sempre”: Aristide Salvatici presenta in Consiglio regionale il suo libro

“Venezia sempre”: Aristide Salvatici presenta in Consiglio regionale il suo libro, prossimo alla terza edizione, e ragiona sulle sfide future per salvare la città e la sua laguna

(Arv) Venezia 7 lug. 2022  - “Come salvare Venezia dal declino? Facendola diventare la città degli studenti e dell’università e spostando alcune funzioni, come giustizia, sport e sanità in posizione baricentrica, a San Giuliano”. E’ questa una delle ‘ricette’ proposte dal medico anestesista, storico, scrittore e pittore  Aristide Salvatici , veneziano d’adozione e autore del libro “Venezia sempre, storia e civiltà”, uscito otto anni fa per i tipi della Mursia e ora alla vigilia della sua terza edizione con la casa editrice Marsilio. A presentare in Consiglio regionale il filo conduttore di un’opera, che rappresenta “una carrellata a volo d’uccello nella storia millenaria di Venezia e della sua laguna” ma si interroga anche sulle sfide future da affrontare per evitare a Venezia il destino di Pompei, è stato lo stesso Salvatici, ospite del capogruppo di Fratelli d’Italia  Raffaele Speranzon . La presentazione pubblica,  con la partecipazione anche del consigliere della municipalità veneziana  Enrico Gavagnin , è stata l’occasione per annunciare la riedizione nel 1923 delle oltre 500 pagine del corposo volume con la prestigiosa casa editrice veneziana del gruppo Feltrinelli. “Ho cominciato a intuire le ragioni del declino di Venezia dalle sorti della sua sanità – ha spiegato Salvatici, ex primario del servizio di urgenza ed emergenza del Santi Giovanni e Paolo – Quando una città, che contava venti ospedali dell’Ottocento, arriva a chiudere l’ospedale Giustinian, unico polo sanitario a 150 metri dalla terraferma, segna inesorabilmente il suo destino. Venezia doveva rafforzare i suoi collegamenti con la terraferma e investire su un’area baricentrica, creando il nuovo ospedale non in un’area periferica di Mestre, ma a San Giuliano”. Intuizione che lo stesso Salvatici riconosce essere già stata percorsa dagli amministratori veneziani degli anni ’50 con il progetto avveniristico del nuovo ospedale sulla laguna nord disegnato dall’archistar francese Le Corbusier, a San Giobbe, ma lasciata poi cadere.

In “Venezia sempre”, che accompagna il lettore dalla conformazione preistorica del golfo adriatico ai secoli gloriosi dello ‘stato da mar’ e dello ‘stato de tera’ fino all’annessione di Venezia al Regno d’Italia, Salvatici prospetta anche altre soluzioni anti-declino per Venezia, come la realizzazione della cittadella della giustizia a San Giuliano e la rivitalizzazione demografica e abitativa dell’isola di Sant’Erasmo, che “vale un quarto della superficie di Venezia”.

“Lo Stato italiano ha considerato Venezia una città come tutte le altre, ignorandone la specificità unica al mondo – ha concluso l’autore – Se non si comprendono le sue peculiarità e le radici della sua diversità, non si riuscirà a evitarne la decadenza”

 “Ringrazio chi si interroga con amore per questo territorio sul futuro e le prospettive di un ambiente unico al mondo come Venezia – ha commentato Speranzon – Venezia deve continuare a tramandare storia e bellezza, ma deve mantenere vivo il suo lascito di arti manifatturiere e la sua venezianità, identità culturale fatta di relazioni, linguaggio, cibo, valori, usi e costumi. Il libro di Salvatici ci aiuta a pensare il futuro sostenibile di Venezia”.

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