Ely e George alle sfilate di Milano
Ospiti sul "red carpet" di Armani

Finale superstar della fashion week milanese: Ely e George sfilano insieme, mano nella mano, sul red carpet di Giorgio Armani. Qualche ora prima, la Canalis si era materializzata, sola, da Cavalli, di cui è testimonial

MILANO Finale superstar della fashion week milanese: Ely e George sfilano insieme, mano nella mano, sul red carpet di Giorgio Armani. Qualche ora prima, la Canalis si era materializzata, sola, da Cavalli, di cui è testimonial. Secondo i rumors, i due avrebbero dovuto dividersi: lui da una parte e lei dall'altra. Copione cambiato all'ultimo minuto: forse l'ex velina ha messo il broncio, Clooney per non urtarla si è fatto accompagnare. La coppia arriva, scortata da un nugolo di bodyguard. Appena si sparge la voce, i fotografi  si precipitano, dalla folla impazzita sale un grido: «Fatemelo toccare». In effetti, George è testosteronico come non mai. Abito blu notte, camicia nera, fisico maledettamente in linea (accidenti, quanto gli ha fatto bene andare in bici sul lago!). La Canalis, in tailleur pantalone nero (di Cavalli) non fa che atteggiarsi (pateticamente) a diva. Quando la coppia va a sedersi in prima fila, gli sguardi sono tutti per Clooney e … Megan Fox, vero idolo femminile della soirée.
Inizia la sfilata. Dal deserto proiettato sul fondale emerge la femme bleue della griffe. Vestita come i Tuareg solo di blu, monocolore assoluto, declinato in ogni uscita. Nelle corte giacche appoggiate sopra mini di garza, che a loro volta danzano su trasparenti pantaloni. Sapiente gioco di sovrapposizioni, dal respiro etnico, come gli accessori. Dal copricapo annodato tipo turbante, ai gioielli-amuleto (collier di pietre con incastonato uno scorpione) alle pantofole basse, di foggia Nordafricana.
A chi gli chiede le ragioni di questa univoca scelta cromatica, Armani risponde «Il blu è il nuovo nero, meno duro e più sensuale». Su Clooney: «Un gran figo. Un simpaticone che non ti dà tregua, battuta pronta, ironia salace».
Forse, Mr. Martini avrà usato queste armi per domare la Canalis. La soubrette, poche ore prima ospite di Cavalli (buona ultima della cinquantina di celebrities presenti al défilé) è apparsa irriconoscibile. Un fuscello nell'abito nero da cocktail, ai piedi sandali con fasce fetish attorno alla caviglia. Assediata dai media, è corsa a rifugiarsi nelle braccia dell'amico stilista che ha cercato di tener a bada i media: «Se fate così, me la fate in…», diciamo, imbestialire.
Dopo le foto di rito, Ely raggiunge il suo posto sotto la mega tenda allestita davanti all'Arco della Pace. Per i quarant'anni di carriera, Cavalli  si è concesso un po' di grandeur napoleonica. Da una sorta di Eden ispirato alla scenografia di «Avatar», esce un'Eva in pelli di serpente, legate da fili di pelle. Esprit selvaggio nelle giacche di cocco tagliate al vivo. Echi “flower power” nei pantaloni scampanati e nei lunghi abiti di seta animalier:  sfrangiati, strappati, istoriati, “calzati”  sul corpo nudo. Maschile & femminile si incrociano nelle “pollastrelle” targate Dsquared, tipette toste che osano di tutto pur di non passare inosservate. Dame bianche da Laura Biagiotti, in trine e perle. Protagonista la bambola: non è forse il sogno di ogni uomo?
Serena Brivio

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