Il delitto Scazzi: Sabrina
getta ombre sull'amica

La cugina di Sarah Scazzi comincia scoprire le sue carte: nell'interrogatorio allude a un comportamento strano dell'amica che ha svelato l'incongruenza delle sue dichiarazioni. Intanto il sindaco chiude il paese all'invasione dei fan dell'orrore

TARANTO Si difende Sabrina Misseri, davanti agli investigatori, lo fa dal primo momento ovvero da quando il 15 ottobre scorso gli occhi degli inquirenti, e non solo quelli, si sono puntati su di lei.
Dal 15 agosto, dal giorno in cui il padre Michele con le sue dichiarazione l'ha messa nei guai accusandola di avere un ruolo nell'omicidio della cugina Sarah Scazzi.
Nel verbale di interrogatorio del 15 ottobre la stessa Sabrina dice: "Non ero agitata, ero solo in ansia, è stata lei stessa che mi ha fatto venire l'ansia, mi diceva: dai andiamola a prendere, andiamola a prendere", riferendosi all'amica Mariangela, con cui aspettava la cugina Sarah per andare al mare. Sabrina dunque dice il contrario di quanto Mariangela Spagnoletti dichiara nel suo interrogatorio agli inquirenti.
Il gip, invece, definisce "modi spicci e perentori" quelli che la stessa Sabrina usa nei confronti di Mariangela, screditando la stessa Sabrina e confermando quanto detto dall'amica.
Intanto Avetrana è stanca, sfibrata: dall'attenzione ossessiva dei mass media, dall'invasione stessa dei reporter e ora si ritrova addirittura meta dei tour dell'orrore, di chi vuole andare a vedere i luoghi del delitto.
Se domenica scorsa davanti la villetta dei Misseri e casa Scazzi si riversarono curiosi dai paesi del circondario, per questa si prevedeva addirittura l'arrivo di diversi pullman dalle regioni vicine alla Puglia.
Per questo il sindaco del paese, Mario De Marco, è stato costretto ad emanare un'ordinanza di chiusura delle strade che portano alle due abitazioni.
Il provvedimento cerca di prevenire quanto si è già verificato lo scorso fine settimana: il "turismo dell'orrore" sui luoghi dove si è compiuta la triste sorte di Sarah.
Centinaia di persone erano arrivate davanti il garage dei Misseri e la casa della ragazza. In molti si sono avventurati persino nelle campagne vicine alla ricerca del pozzo in cui è stato gettato il corpo della quindicenne.

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