La Diaz: «Fiera dei miei 38 anni
Bono, Clinton e Gates i veri eroi»

È lei la grande novità di «Green Hornet» (il suo personaggio nel fumetto era la classica donzella in pericolo, qui è una stratega), nuovo figlio del filone cine-supereroistico. La conferenza stampa di Roma, il regista Michel Grondy spiega com'è il film

ROMA Sorridente, spiritosa, orgogliosa dell'età e delle piccole rughe che si fanno largo sul suo viso. È in gran forma - e come sempre magrissima - Cameron Diaz, 38 anni portati benissimo. «Ma a me poco interessa dell'età, non sono vanitosa in questo senso - dice l'attrice nel corso di una conferenza stampa a Roma - Non vedo perchè nascondere gli anni che si anno, o diminuirseli. Anzi, la cosa migliore è aumentarseli! Così tutti ti dicono: ma come te li porti bene! Ecco perchè sono fiera di dire che ho 47 anni». E scoppia in una risata fragorosa.
È lei la grande novità di «Green Hornet» (il suo personaggio nel fumetto era la classica donzella in pericolo, qui è una stratega), nuovo figlio del filone cine-supereroistico. Qui andiamo a un mitico "super antieroe"- come lo chiama il regista Michel Gondry - nato negli anni '30 e, come Spirit, uomo onesto che diventa criminale per proteggere la legge. Infrangendola. Un personaggio mitico, impersonato dall'ex supernerd Seth Rogen, qui anche cosceneggiatore. «Oserei dire - sottolinea il protagonista - che se è vero che Superman e Spider-Man lavorano nei media, come Green Hornet (che però è figlio di un ricco magnate), è probabile che sia stato lui a ispirare loro, non certo il contrario! In ogni caso noi diamo a questo lavoro un ruolo diverso, anche perchè ormai i giornali chi li legge più- ride, guardando coloro che lo intervistano- vanno tutti su internet!».
Tornando serio rivela che «quando lo Studio ci ha dato il compito di cercare il regista per il film, non è stato facile. Poi abbiamo incontrato Gondry, ovvero uno che scrive e lavora con le immagini come nessun altro, completamente diverso da tutti gli altri autori. Abbiamo capito subito che doveva essere lui il nostro regista, anche perchè ha saputo sempre far lavorare al meglio i suoi attori». «È vero - riprende Cameron Diaz - lui sembra lasciarti fare, improvvisare, non avere chiaro dove vuole andare. Poi scopri che lo sa bene e ci arriva per una strada differente rispetto a tutti gli altri. Magari mettendo la macchina da presa dove non ti aspetti e regalandoti prospettive alternative».
Inevitabile parlare dei supereroi come simbolo, mito ed "esigenza" della società moderna. «Ho accettato - dice Gondry - anche perchè non era il solito supereroico messianico. Non mi piacciono, sono nati negli anni '30 quando la comunità voleva un aiuto esterno, dall'alto, senza capire che doveva risolvere i propri problemi da soli. Qui c'è un antieroe. Citando Brecht, sventurato è il paese che ha bisogno di supereroi». E la Diaz sottolinea come i supereroi nella vita reale siano «quegli uomini facoltosi che cercano di aiutare gli altri, come Bill Gates, Bono Vox e Bill Clinton. Ma anche tutti coloro che aiutano gli altri senza dirlo, cercando di dar loro una vita migliore». Più alto e filosofico Christoph Waltz, già cattivo in «Bastardi senza gloria» (che gli è valso l'Oscar e la Palma d'oro come migliore attore), che nota «come Brecht, ovviamente si riferiva a un contesto profondamente diverso, e che quelle come Green Hornet sono figure simbolo, modelli, miti. L'eroe di Jung, d'altronde, non nasce dall'esame del subconscio collettivo?».
Più abbottonati, invece, sugli avvenimenti attuali, e reali. Proprio durante la conferenza stampa del film che uscirà il 28 gennaio 2011, arriva la notizia dell'arresto da parte di Scotland Yard di Julian Assange. «No comment» è la risposta di Rogen e Diaz, Gondry suggerisce, pensando che l'arresto sia per i file disvelati e non per stupro, «che l'arresto sia da condividere con tutti quei media che da settimane non fanno che parlare di Wikileaks», mentre Waltz è caustico nel notare «come credo si tratti di un narcisista in cerca di fama: non ha raccontato nulla di nuovo». E si chiude con Gondry che ci tiene a «esprimere la mia solidarietà alla lotta del cinema italiano con il vostro governo».

 

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