Società e Costume
Mercoledì 04 Maggio 2011
Il riscatto dalla camorra
in «Tatanka» da Saviano
La Campania di Saviano torna sugli schermi: venerdì uscirà nei cinema «Tatanka», film ispirato all'omonimo racconto dello scrittore napoletano che descriveva quel «baluardo di legalità» rappresentato dalle palestre di boxe di Marcianise (comune dell'hinterland casertano sciolto per infiltrazione camorristica), dove si sono formati campioni di boxe come Clemente Russo, medaglia d'argento alle Olimpiadi di Pechino
«Noi abbiamo girato negli stessi ambienti descritti da Saviano ma i nostri personaggi sono frutto di una sceneggiatura» ha spiegato il regista, che ha sottolineato: «A Marcianise la boxe è pulita, è disciplina, incompatibile con il sistema dei clan: lì fare a cazzotti vuol dire fare una scelta diversa da quella della camorra». Gagliardi ha rivelato che a Saviano il film è piaciuto, ma per motivi di sicurezza non ha potuto partecipare alla presentazione: «Ha detto che si riconosce nel film e che non è stata tradita l'idea che ha mosso il suo racconto» ha spiegato Gagliardi.
La pellicola ruota intorno all'amicizia di due ragazzini che prendono strade diverse, e dimostra che non è facile affrancarsi dal sistema camorristico diffuso sul territorio, ma Clemente Russo ha spiegato: «Quando torno nella mia palestra a Marcianise i ragazzini mi dicono che vogliono diventare come me. Sono tanti gli uomini che si sono riscattati con il pugilato, nel napoletano». A lui «Tatanka» però poteva costare caro: ha rischiato di essere espulso dalle Fiamme Oro proprio per una scena del film, ma alla fine è stato sospeso solo per sei mesi.
In quella scena si vede un interrogatorio della polizia in cui viene ucciso un ragazzo per eccesso di violenza: «Non volevamo danneggiare la carriera di Clemente, ma quella scena è ripresa da un episodio reale avvenuto in Sicilia e a noi serviva per raccontare il contesto in cui si muovono i personaggi: metteva in moto un meccanismo narrativo e non ci siamo sentiti di eliminarla. Quello che raccontiamo è un sud che esiste e non volevamo autocensurarci» ha spiegato il regista.
© RIPRODUZIONE RISERVATA