Caso Claps: «Il Sisde sa dal'97
di Restivo e la verità su Elisa»

La verità, o almeno una parte della verità, sulla morte di  Elisa Claps si conosceva fin dal 1997. Era contenuta in un'informativa del centro Sisde, l'allora servizio segreto civile, di Potenza. Il Tg5 ha rintracciato l'ex agente che scrisse quel dossier sulla base di quanto gli era stato riferito da alcuni informatori

ROMA La verità, o almeno una parte della verità, sulla morte di  Elisa Claps si conosceva fin dal 1997. Era contenuta in un'informativa del centro Sisde, l'allora servizio segreto civile, di Potenza. Il Tg5 ha rintracciato l'ex agente che scrisse quel dossier sulla base di quanto gli era stato riferito da alcuni informatori.


«Il succo dell`informativa - riassume l'ex 007 in un`intervista in onda stasera nell'edizione del Tg5 delle 20 - era che la Claps fosse stata uccisa in Potenza. E che il presunto autore era la persona sempre considerata tale, anche se non era stata sottoposta a giudizio».


Nel documento si affermava che la studentessa sedicenne era stata assassinata il giorno stesso della scomparsa - il 12 settembre 1993 - e, seppure senza citarne il nome, si puntava l'indice contro il sospettato di sempre, Danilo Restivo, condannato all`ergastolo in Inghilterra per l`omicidio della vicina di casa Heather Barnett e che a novembre sarà processato a Salerno per l`uccisione di Elisa.


Ma nell'intervista l`ex agente rivela che nel corso degli accertamenti apprese anche altro. Da informatori, che potrebbero essere stati degli ecclesiastici, avrebbe appreso del coinvolgimento di un sacerdote nella vicenda. L'ex funzionario del Sisde tuttavia esclude che nell`informativa si facesse il nome di don Mimì Sabia, il parroco della chiesa della Trinità per 40 anni, morto nel 2008. Ma la nota del Sisde non arrivò mai agli investigatori. E il corpo di Elisa è stato ritrovato, ufficialmente, solo il 17 marzo dello scorso anno.

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