La Ekberg sola, malata e povera
«La Fondazione Fellini mi aiuti»

L'indimenticata Anitona vive in stato di indigenza ed è stata costretta a chiedere un sostegno alla fondazione intitolata al grande regista. Che però ha pochi mezzi a disposizione

Anita Ekberg, la fatale "Anitona" de "La Dolce Vita", si trova in una situazione di grave indigenza e chiede aiuto a coloro che operano nel nome del suo mentore cinematografico, Federico Fellini.
La Fondazione Fellini di Rimini ha infatti ricevuto dal commercialista romano Massimo Morais, nominato dal Tribunale di Velletri amministratore di sostegno della Ekberg, una accorata lettera per chiedere un aiuto economico per la ottantenne attrice.
La Ekberg, che risiede in una casa di cura dei Castelli Romani, è affetta dai postumi di una frattura al femore e che ad oggi non cammina e non è più autonoma.
Il commercialista ricorda, inoltre, come la Ekberg sia stata vittima di un furto di gioielli e di mobili e come la sua abitazione sia stata danneggiata da un incendio. Lei vuole tornare a casa, ma le sue condizioni economiche sono assai precarie e non può sostenere le spese di ristrutturazione dell'immobile. Non ha parenti ed è sola.
La richiesta della Ekberg si scontra però con le scarse risorse finanziarie della Fondazione Fellini, che è appena uscita da un periodo di crisi dovuta anche agli ingenti debiti accumulati, grazie al sostegno delle istituzioni locali.

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