Più attenti e concentrati grazie ai giochi di società

Sviluppo: Attraverso il divertimento si può allenare efficacemente il cervello dei più piccoli

Sviluppare le capacità cognitive dei bambini è possibile anche tramite i giochi da tavolo. Grazie a questo grande classico, il piccolo impara a relazionarsi con gli altri e a stimolare alcune abilità fondamentali, sia a livello mentale, sia a livello motorio. Si tratta di uno strumento estremamente prezioso per alcuni aspetti cruciali, come la socializzazione, lo sviluppo di una strategia, il problem solving e, non ultimo, il divertimento: l’allenamento ideale per il cervello.

I vantaggi

giochi da tavolo, solitamente, vengono proposti ai bambini dai quattro o cinque anni, ma bisogna sempre verificare le abilità specifiche di ogni singolo bambino: in queste attività sono infatti richieste memoria e concentrazione. All’inizio è possibile incontrare alcune difficoltà nel capire le regole, ma è un modo per allenare anche la comunicazione tra i piccoli e i genitori. Bisogna essere sempre di supporto durante le prime fasi, quelle in cui i bambini riscontrano un po’ di difficoltà nell’apprendimento del funzionamento del gioco. Una volta superati gli scogli iniziali, è tutto in discesa e i vantaggi per i piccoli sono molteplici. Grazie ai giochi di società, le loro capacità cognitive e il potere decisionale migliorano notevolmente. Aumentano inoltre le abilità nel problem solving e ne giovano anche memoria e logica. Sono molto efficaci pure i giochi di carte, che possono richiedere l’acquisizione di capacità particolari, come ad esempio il tenere a mente il punteggio e le carte rimaste in gioco. Inoltre, durante i giochi di gruppo, i bambini imparano a riflettere sulle proprie azioni e a frenare l’impulsività: se è vero che a ogni azione (di gioco) corrisponde una reazione, è fondamentale che i piccoli riescano a controllarsi, a ragionare e a non perdere la calma. Un passaggio cruciale nell’educazione di un bambino, che piano piano imparerà a non agire di impulso. Infine, un passaggio fondamentale è l’accettazione della sconfitta e della vittoria: riuscire a controllare i sentimenti derivati da un successo o da una delusione è un aspetto necessario nel percorso di crescita.

Come scegliere il videogame giusto

n una fase di crescita avanzata, preferibilmente a ridosso dell’adolescenza, è possibile introdurre nella routine settimanale l’utilizzo dei videogiochi, sempre sotto un adeguato controllo per far sì che il giovane non abbia a che fare con un passatempo non adatto alla sua fascia di età.

I tre fattori fondamentali

La scelta del videogioco passa da tre fattori fondamentali: l’analisi degli interessi del bambino, la possibilità di espandere l’esperienza ludica anche al di fuori del videogioco stesso, la verifica di un livello di sfida adeguato al bambino. Se un videogioco risponde agli interessi del ragazzo (come trascorre il tempo, quali hobby ha, che sport pratica), troverà maggiormente l’attenzione: inoltre, se l’opzione selezionata può avere delle esperienze che vanno oltre l’uso della consolle, con un approfondimento su libri o su supporti non digitali, può rappresentare una doppia via di divertimento e di conoscenza. Infine, un videogioco accessibile al bambino farà evitare frustrazione e difficoltà inutili: verificare il livello di complessità è dunque un passaggio che non deve essere trascurato.

L’indice PEGI

Ogni confezione di videogiochi deve presentare in maniera chiara la classificazione PEGI, che riporta una delle seguenti età: 3, 7, 12, 16, 18. Si tratta di un’indicazione affidabile sull’adeguatezza del contenuto del gioco in termini di protezione dei minori: non tiene conto delle difficoltà o delle abilità richieste per giocare, bensì dell’idoneità dell’intrattenimento per quella determinata fascia di età. Sul sito www.pegi.info/it è possibile trovare tutti i parametri da valutare a seconda dell’età indicata.

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