Studiare con un clic: l’hi-tech e la scuola

Il digitale: Come l’avvento di internet ha modificato anche la didattica

Trasmettere ogni tipo di informazione in maniera immediata, efficiente e semplice: è questa, in maniera concisa, la potenzialità maggiore offerta dalla tecnologia in campo didattico. Una modalità di apprendimento sicuramente non ipotizzabile decenni fa, ma che attira e attrae gli studenti di oggi, permettendo loro di cimentarsi in nuovi schemi di apprendimento sia in classe sia a casa. La tecnologia rappresenta quindi il valore aggiunto della didattica; in alcuni casi, si tratta di una componente fondamentale, come i software che permettono di trasformare lunghi documenti di testo in sintesi vocali, adatti ad alunni e studenti che presentano disturbi dell’apprendimento. Lavorare con la classe attraverso la tecnologia insegna a reperire le informazioni in rete in maniera corretta, senza fermarsi in superficie; una volta esistevano le enciclopedie e la ricerca in biblioteca, oggi questi strumenti possono e devono essere affiancati da internet, strumento oggi familiare fin dalla nascita. I bambini possono così scoprire che i tablet, i cellulari e i pc non servono solo per restare connessi con i propri amici e giocare, ma che sono una fonte inesauribile di notizie e nozioni. Il meccanismo dei link, inoltre, permette di passare da un testo a un altro a un altro ancora, arricchendo il bagaglio di conoscenze e imparando a fare dei ragionamenti e dei collegamenti anche durante lo studio. L’hi-tech a scuola presenta dunque numerosi vantaggi, a patto di possedere gli strumenti adeguati. La pandemia e la didattica a distanza hanno evidenziato le disuguaglianze strutturali e logistiche di città e istituti scolastici, così come le differenze familiari. Non tutti hanno un proprio pc o la possibilità di utilizzare spazi non condivisi, così come in alcune zone le linee internet sono molto deboli o addirittura nemmeno presenti. Questi aspetti si ripercuotono sulla volontà e il desiderio di introdurre la tecnologia in maniera organica all’interno dei programmi scolastici come valido supporto, tenuto anche conto del fatto che non tutte le scuole possono investire anche solo nelle Lim (Lavagne interattive multimediali). C’è infine un ostacolo di natura umana: non tutti i docenti possiedono competenze digitali specifiche e adatte ad affrontare questo tipo di percorso, sfruttando al meglio le competenze del binomio tecnologia- didattica. Insomma, anche la scuola si deve adeguare alla tecnologia.

Gamification,non solo gioco

La gamification potrebbe aumentare l’apprendimento a scuola. Questa metodologia permette infatti di coinvolgere profondamente gli alunni, fornendo nozioni in una modalità diversa da quella canonica. Essa prevede l’applicazione di elementi e dinamiche di gioco in contesti diversi da quelli ludici e nasce con l’obiettivo di stimolare l’interesse degli utenti, incoraggiandoli nello svolgimento di un’attività: per questo motivo è molto apprezzata dagli insegnanti. Puntando sulla leva della motivazione e dell’interattività, questo approccio si basa sulla suddivisione di un processo complesso in più livelli e, per questo, aiuta a individuare e a concentrarsi sui singoli obiettivi. lnoltre, la consegna di ricompense gratifica rispetto all’impegno profuso in un’attività. Imparare giocando, sfruttando il meccanismo dei premi e delle classifiche, significa anche cogliere le potenzialità che derivano dall’empatia, coinvolgendo in toto i ragazzi e distogliendoli da eventuali frustrazioni e preoccupazioni legate al vivere quotidiano.

Addio gessetti,è arrivata la Lim

Dimenticate le lavagne d’ardesia e i gessetti, o quelle bianche con pennarelli cancellabili. Nelle scuole oggi sono presenti le lavagne interattive multimediali (Lim), che costituiscono un mezzo prezioso per rinnovare l’esperienza dell’apprendimento, andando così incontro alle esigenze specifiche degli studenti. Si tratta di un supporto elettronico su cui è possibile scrivere, disegnare, proiettare video, mostrare presentazioni e fare esercizi interattivi. A questa tipologia di attrezzatura, che ormai dal 2009 il Ministero sista impegnando a diffondere in ogni realtà scolastica, se ne sta affiancando un’altra: i moderni monitor touch screen. La loro diffusione sarà resa capillare grazie al Pon (Progetto operativo nazionale), che mette a disposizione fondi europei destinati al comparto scuola. Questi dispositivi all’avanguardia, come si legge sul sito del Ministero dell’Istruzione e del merito, puntano “alla trasformazione digitale della didattica e dell’organizzazione delle istituzioni scolastiche”. L’obiettivo è di coniugare didattica e hi-tech.

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