Paratie, i costi sono esplosi
Lucini si difende in consiglio

In tre anni costi cresciuti da 19 a 33 milioni di euro: 15.4 dalla Regione, 14 dallo Stato, 3.6 dal Comune - Preoccupano anche le esondazioni: alzare le barriere costerà 50mila euro. «Non avevamo altra scelta»

Il progetto originario aveva gravi carenze e quello “ereditato” dalla vecchia amministrazione era impossibile da realizzare per la contrarietà dell’azienda Sacaim. Il sindaco Mario Lucini e i tecnici hanno spiegato così ieri sera in consiglio comunale la decisione di fermare il progetto delle paratie a dicembre 2012 e predisporre un nuovo piano. La seduta straordinaria, chiesta dalle minoranze, è stata interamente dedicata alla situazione del lungolago, sono intervenuti tutti i progettisti.

Lucini non ha indicato date per la ripartenza del cantiere ma il direttore dei lavori Pietro Gilardoni ha ipotizzato un riavvio “a maggio”. Lo stesso Gilardoni ha detto che nel progetto originario “mancavano una serie di elementi fondamentali, il collega Antonio Ferro (responsabile del procedimento) ha aggiunto che “il sistema di telecontrollo era pressoché assente, inoltre non c’erano l’arredo urbano e l’illuminazione pubblica”. Il nuovo progetto si è reso necessario per “garantire la stabilità delle opere da realizzare e di quelle già realizzate, come la scala a ventaglio e una delle vasche di laminazione”. La perizia, ha detto Ferro, “non stravolge gli obiettivi di progetto ma inserisce le parti mancanti”.

Si è parlato molto dei costi delle opere, più che raddoppiati: dal progetto esecutivo approvato dieci anni fa (15 milioni e 763mila euro) si è passati a 19 milioni della seconda perizia e con la terza siamo a quota 32 milioni e 958mila euro. Questa la ripartizione: dallo Stato (legge Valtellina) 13 milioni e 944mila euro, dalla Regione 15 milioni e 400mila euro, dal Comune 3 milioni e 600mila euro.

Per la prima volta sono emersi anche i costi di attivazione delle barriere antiesondazione: alzare parzialmente i panconi (saranno nascosti nella pavimentazione quando non servono) significherà sborsare ogni volta tra 5mila e 15mila euro. Mentre alzare completamente il sistema comporta una spesa di 50mila euro.

Il servizio completo su La Provincia in edicola martedì 14 aprile

© RIPRODUZIONE RISERVATA