Troppi esami con bollino “urgente”
Valduce: «Verifiche, c’è chi esagera»

Bloccate le prenotazioni online, i pazienti ora devono presentarsi allo sportello - Il motivo? Verificare l’effettiva necessità. Il direttore sanitario: «Il sistema rischia di saltare»

Troppe le “u” di urgenza. L’ospedale Valduce blocca le prenotazioni online e chiede ai pazienti di venire agli sportelli personalmente. Se sulla ricetta medica c’è barrata l’urgenza gli ospedali per legge sono tenuti a trovare un posto per una visita o un esame entro 72 ore lavorative. La scadenza con la “b” di breve è entro 10 giorni, ci sono poi le ricette differibili, 30 o 60 giorni e quelle programmabili, 180 giorni.

«Peccato che di recente le ricette urgenti e brevi stiano aumentando in maniera esponenziale spesso senza una reale esigenza - spiega il direttore sanitario del Valduce Claudio Zanon – le regole impongono alle aziende sanitarie di rispettare i tempi. Se come da noi i posti sono tutti pieni l’ospedale deve farsi carico di trovare al paziente uno spazio libero altrove, in un’altra struttura del territorio. Se nemmeno questo è possibile allora, a sue spese, l’ospedale deve garantire una visita attraverso la libera professione. Ormai le prenotazioni viaggiano solo con le “u” e le “b” e l’offerta si satura molto velocemente. Peraltro una buona percentuale di pazienti poi nemmeno si presenta all’appuntamento. Il problema dell’appropriatezza diventa dunque dirimente. Ecco perché da questa settimana abbiamo tolto per le urgenze la possibilità di mandare online la richiesta. Preferiamo chiedere ai pazienti di venire agli sportelli di persona per verificare l’effettiva necessità»

Per il Valduce è anche un questione etica: le urgenze “furbe” rischiano di passare davanti ai pazienti che hanno davvero bisogno. Certo di contro l’utenza non è affatto contenta di doversi recare fisicamente in via Dante Alighieri, in un mondo sempre più connesso è assai più comodo un click dal computer.

«Non vogliamo vessare i pazienti – commenta ancora Zanon – è solo che altrimenti il sistema salta». Secondo il Valduce i pazienti con le urgenze subiscono anche un effetto ping pong, vengono rimbalzati dalle diverse aziende ospedaliere in cerca di un esame libero. Già l’anno scorso alcuni specialisti comaschi avevano segnalato il fenomeno, avendo accettato delle urgenze con motivazioni davvero deboli. Ad esempio, assicura il primario di neurologia Mario Guidotti, perfino per il rinnovo della patente.

Ma l’impressione è che con le liste d’attesa sempre più lunghe, la “u” o la “b” sulla ricetta siano uno dei pochi chiavistelli rimasti per riuscire a eseguire i controlli in tempi ragionevoli. Per le urgenze dal centralino e dal portale della Regione rimandano direttamente ai singoli ospedali, dunque anche al Sant’Anna occorre da tempo presentarsi di persona. Tra il 2017 e il 2018 sul territorio della Asst lariana era stato registrato un aumento pari al 25% delle ricette urgenti e ancor più con la scadenza breve. Sulle possibili “u” e “b” inappropriate la Regione e in particolare l’assessore al welfare Giulio Gallera aveva promesso la scorsa estate ulteriori controlli.

Un’ultima annotazione: una volta con le ricette rosse la casella con la “u” si poteva anche barrare a penna. Adesso è impossibile manomettere le nuove ricette elettroniche bianche.

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