Treni comaschi, altro che miglioramenti: un disastro

Disservizi Un guasto a uno scambio ed è il caos: una ventina le corse tra Chiasso e Saronno in ritardo o cancellate. Protestano i pendolari: «Vagoni sovraffollati, si fatica anche a salire. Il servizio non funziona mai come dovrebbe»

Treni, ancora disagi, ieri mattina per un guasto ad uno scambio una ventina di corse tra Chiasso e Saronno hanno viaggiato con mezz’ora di ritardo o sono state cancellate.

Già la sera precedente i pendolari avevano segnalato gravi disservizi per tornare da Milano, con almeno quattro cancellazioni e dieci treni con forti ritardi, due corse in particolare sono arrivate 84 e 93 minuti dopo l’orario stabilito. Con alcuni treni che non sono arrivati fino al capolinea, ma si sono fermati prima, oppure sono partiti da fermate successive rispetto alla stazione di partenza. Il motivo, anche in questo caso, l’ennesimo guasto alle infrastrutture all’altezza di Seregno.

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Disagi

«I disagi sono davvero pesanti – spiega Ettore Maroni, rappresentante dei pendolari comaschi – Non mi pare che i problemi siano rientrati o siano stati risolti, come invece aveva annunciato l’assessorato regionale a inizio anno. Andare al mattino e rientrare la sera troppo spesso è difficile».

Ieri mattina in particolare il guasto si è verificato a Desio, dunque molte corse hanno limitato il servizio partendo dopo il capolinea o non arrivando alla fine della tratta, accumulando fino a 30 minuti di ritardo. Anche nel pomeriggio diversi treni hanno accumulato mezz’ora di ritardo, cancellato anche il treno da Como lago delle 18.16. Quando una linea si blocca tutti i viaggiatori cambiano e si riversano sulle altre direttrici, con i vagoni strapieni. «Soprattutto al ritorno spesso i treni sono sovraffollati – racconta una pendolare, Antonella Falbo - Si fa fatica anche a salire per viaggiare in piedi». «Il servizio non accenna a migliorare – commenta Andrea Mazzucotelli, uno dei cinque rappresentanti eletti dai comitati e riconosciuti dalla Regione – i convogli nuovi sembrano sempre in difetto per numeri».

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Sbarre bloccate

Ieri alle 15.30 fra l’altro un treno è rimasto fermo sui binari di viale Lecco per circa quindici minuti, le sbarre abbassate hanno bloccato la viabilità. Si sono così formate subito lunghe file di auto, un altro disagio ormai annoso in centro legato ai sistemi di sicurezza per la chiusura dei passaggi a livello.

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A questi problemi purtroppo frequenti se ne aggiunge un altro, più curioso, sollevato dal consigliere regionale del Pd Pietro Bussolati. Secondo sue fonti interne, Trenord avrebbe un problema con la gestione dei servizi igienici a bordo dei convogli. Superata la normativa che permetteva di scaricare in viaggio direttamente sulle rotaie, la società avrebbe dovuto attrezzarsi per posizionare dei contenitori in particolare sui treni nuovi e nelle stazioni. E così per pulire i condotti, sempre stando a quanto afferma Bussolati, in media 150 treni al mese su tutte le linee lombarde, comprese le nostre, restano fermi. Nonostante questi disagi da questo mese è meno probabile che i pendolari vengano rimborsati, il bonus ritardi infatti è stato cancellato e al suo posto è stato potenziato un indennizzo, che però scatta di rado perché calcolato su parametri più restrittivi. L’assessore regionale ai Trasporti Franco Lucente ha però rivendicato come la Lombardia sia stata l’unica ad aumentare l’indennizzo dal 10% al 30% rispetto al costo dell’abbonamento, altre Regioni a suo dire hanno solo eliminato il bonus come richiesto dall’Autorità di regolazione dei trasporti. Ciònonostante i comitati pendolari, come pure i consiglieri d’opposizione, continuano a chiedere nuove misure di compensazione unitamente ad una maggiore puntualità del servizio.

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