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Venerdì
21
Novembre

Il feudo dell’abate

Incontro con Lucia Sala

EVENTO CONCLUSO

Lucia Sala presenta Il feudo dell’abate. Civenna storia di un piccolo regno (New Press)

Una prima approssimativa indicazione dell’estensione del feudo si ha nel diploma dell’anno 996 dell’imperatore Ottone III, dove è specificato che civennesi e limontini hanno diritto sul montis Belasinus di falciare il fieno, tagliare la legna e altre cose necessarie,e specifica che tale territorio è tra le pertinenze di «Grasegallae, Lenciti, Nescini, Barnasci, Lemonte». Grasegallae è riferito alle Grosgalle; Lenciti è Lezzeno, Nescini Nesso, Lemonte è Limonta, mentre Barnasci ha due diverse interpretazioni:per alcuni si intende Barni, mentre per altri è la Garnasca scritta erroneamente con la B. Il porre come confine le Grosgalle, Lezzeno e Nesso ci porta verso la dorsale del Monte Nuvolone e al Monte San Primo: tutta la montagna era di comune fruizione tra i paesi confinanti, nei boschi a quell’epoca non c’era la necessità di confini precisi ma si trattava di ampi territori di utilizzo condiviso. È del 1430 una documentazione abbastanza chiara sulle pertinenze del feudo, frutto di varie diatribe tra Bellagio e gli abati: l’aumento demografico e la conseguente antropizzazione della montagna creò attriti e instaurò nuovi diritti e proprietà.

Informazioni

Prezzo: ingresso libero

Data e Ora

Inizio: venerdì 21 novembre 2025 21:00

Fine: venerdì 21 novembre 2025 22:30

Giorni di apertura
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Luogo

Asso, Biblioteca comunale, piazza Mazzini 7