
I fili del destino - Mostra personale di Teodolinda Caorlin.
La mostra rappresenta una tappa significativa del percorso creativo dell’artista veneziana. Accanto all’approfondimento della poetica dell’artista, l’iniziativa costituisce anche una preziosa occasione di collaborazione tra il Museo della Seta di Como, Museo Villa Bernasconi, Fondazione Sella e Banca Patrimoni Sella, in un ideale filo che unisce i territori legati da una lunga tradizione tessile e manifatturiera. Como e Biella, entrambe insignite del titolo di Città Creativa Unesco per l’artigianato e le arti popolari, si incontrano attraverso il linguaggio universale dell’arte tessile contemporanea. Attraverso arazzi di grande potenza evocativa e opere tessili realizzate su telaio a basso liccio, Caorlin propone una riflessione profonda sul tempo, la memoria e la condizione umana, utilizzando il filo come metafora del destino e della trama dell’esistenza. Il titolo della mostra rimanda infatti alla mitologia delle Moire, figure che incarnano il potere del filo nella costruzione del tempo e della vita.
Le opere di Teodolinda Caorlin, curate da Elena Bermond des Ambrois, Chiara Ghizzoni e Dina Pierallini, si muovono su un confine delicato tra biografia e astrazione, in cui il visitatore può riconoscere la propria misura, il proprio tempo, il proprio filo. Il titolo della mostra, individua subito la chiave di lettura: il filo come misura della vita, immagine antica che attraversa secoli di cultura.Le Moire o Parche — Cloto, Lachesi e Atropo — non solo filano, misurano e recidono la sorte di ogni essere umano, ma custodiscono un destino a cui anche gli dèi sono soggetti. È in questa cornice di fragilità e necessità che si collocano i lavori di Teodolinda Caorlin. La sua pratica artistica parte da una constatazione precisa: il tessuto è più di un supporto, è un linguaggio che registra la durata, la memoria e quella tensione fondamentale tra ciò che possiamo governare — le nostre scelte, i nostri gesti — e ciò che ci sovrasta, che sfugge al controllo, che ci viene incontro come destino. La tessitura diventa così un medium per interrogare il tempo, soprattutto nella sua estensione interiore: un tempo che non scorre in modo lineare, ma si arresta, si comprime, si annoda nelle esperienze individuali.
Il percorso espositivo, composto da 28 opere, si articola in due sezioni complementari, che riflettono le due anime del lavoro dell’artista. La prima raccoglie opere astratte, dove il filo diventa segno e materia pura, interprete di concetti universali come il tempo, la soglia, il destino. Qui trovano spazio le opere dedicate al tempo (Il tempo, Il mio tempo e Il nostro tempo) e i lavori Soglie impossibili e Muro molle. La seconda sezione è figurativa, popolata da presenze simboliche e da figure umane, come nella serie dedicata ai Vizi capitali o in Liaisons, in cui il filo diventa narrazione biografica e racconto di incontri e relazioni. Il ciclo 7+1 vizi capitali è esemplare di questa posizione: otto grandi arazzi che restituiscono gli stati dell’essere — Superbia, Avarizia, Lussuria, Invidia, Gola, Ira, Accidia — più una figura aggiunta dall’artista, Paura, intesa come condizione primaria della vita. Qui il filo carico, le cromie stratificate e gli sguardi che emergono dalla trama alludono a un’umanità complessa, che non si lascia ridurre a giudizio morale. In Liaisons, la trama diventa omaggio ai legami affettivi: genealogia di incontri e presenze che sostengono una vita. La mostra è un invito a guardare il filo che ci attraversa: sottile, tenace, mai del tutto nostro.
Il progetto espositivo si sviluppa nella sede principale del Museo della Seta di Como (28 settembre – 11 Gennaio 2026), su allestimento e progettazione del Museo della Seta e di Arte&Arte. Il Museo Villa Bernasconi, a Cernobbio, partner di progetto, ospiterà dal 24 ottobre al 25 novembre 2025 l’opera Metamorfosi, in connessione ideale con il ciclo decorativo liberty della villa dedicato al baco da seta. La mostra è uno degli appuntamenti della Lake Como Creative Week Unesco (29 settembre – 5 ottobre 2025), rassegna che celebra l’innovazione nei settori creativi e manifatturieri delle città riconosciute da Unesco, ponendo Como al centro di una rete internazionale di dialogo tra tradizione e contemporaneità.
I fili del destino non si limita alla dimensione espositiva: si configura come un vero e proprio progetto culturale inclusivo, con un ampio programma collaterale di eventi e attività, tra cui incontri con l’artista e le curatrici; talk e tavole rotonde sull’arazzo contemporaneo e il valore culturale del tessile; laboratori scolastici e workshop tessili per bambini, adulti e persone con disabilità; visite guidate tematiche per target differenziati nelle diverse sedi.
Il percorso formativo e divulgativo, sostenuto anche da professionisti dell’arte-terapia, intende valorizzare il tessile come linguaggio artistico e patrimonio immateriale condiviso.
Artista nata a Venezia nel 1946, Teodolinda Caorlin ha sviluppato una poetica tessile che coniuga tradizione artigiana e ricerca contemporanea. I suoi arazzi — già esposti in sedi come il Museo di Palazzo Mocenigo (Venezia), il Museo nazionale delle arti e tradizioni popolari (Roma) e la Fondazione Sella (Biella) — rappresentano uno dei percorsi più coerenti e riconoscibili nel panorama della fiber art italiana. Con una lunga relazione con la città di Como, dove ha partecipato a numerose edizioni di Miniartextil, Caorlin torna oggi con una personale che è insieme omaggio, ritorno e nuovo inizio.
Il progetto è promosso dalla Fondazione della seta ets, nata dalla fusione tra Fondazione Setificio, Associazione Ex Allievi Setificio aps e Associazione per il Museo della Seta. In collaborazione con Arte&Arte aps, Banca Patrimoni Sella e Fondazione Sella ets e con il patrocinio di Regione Lombardia, Comune di Como, Comune di Biella, Comune di Cernobbio, Museo Villa Bernasconi, Fai.
La mostra osserverà i seguenti orari: martedì dalle 14 alle 18; da mercoledì a domenica dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18.
Ingresso mostra incluso nel biglietto del museo.