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Sabato
22
Novembre

I suoni che non vediamo

Una mostra per il festival A due voci 2025

EVENTO CONCLUSO

I suoni che non vediamo, a cura dei fotografi Nicola Cavallotti, Luca Fantuzzi, Lorenzo Menozzi, Riccardo Sacco, Riccardo Cavallotti e Adamo Irma. Intervengono all’incontro Nicola Cavallotti e Luca Fantuzzi.

Tra le periferie d’Europa risuonano i paesaggi, il lavoro nelle fabbriche, i passi dei migranti, i grandi fiumi e la terra che brucia. La fotografia è relazione, lega il fotografo ai soggetti, i soggetti ai loro paesaggi, ed entrambi a chi li osserverà fotografati, dopo, in un altrove spazio-temporale indefinito. I “Suoni che non vediamo” è un progetto fotografico composto a più mani e più fotocamere, esito di due reportage realizzati fra il centro-sud Italia (Agro Pontino e Tavoliere delle Puglie) nel 2024 e l’area geografica dei Balcani occidentali, in particolare fra gli stati Bosnia, Montenegro e Albania nel 2025. Un lavoro che intende integrare e completare Paesaggi invisibili, esposta a Parma tra luglio e settembre 2024.

C’è un filo che lega luoghi così apparentemente lontani, non solo perché si tratta di geografie mediterranee, bagnate dallo stesso mare, non solo perché le rispettive comunità hanno una storia migratoria che intreccia le persone, le lingue e gli spazi. Sono periferie d’Europa e, come tali, in esse troviamo riscontri simili fra processi di sfruttamento, marginalizzazione, fragilità territoriali, storie di restaurazione e creatività, ecologie che cambiano. Si è provato a raccontarlo con la fotografia. Sono stati i paesaggi invisibili, celati allo sguardo dei più per ragioni politiche, a guidare il viaggio dei fotografi. La vista, tuttavia, non è l’unico senso a rimanere atrofizzato da operazioni strumentali. Si sono così immaginati i suoni di questi paesaggi, quelli che non si vedevano e non si potevamo fotografare. Si sono legati i paesaggi alla loro sonorità: musiche e rumori, dialoghi e parole. La mostra vorrebbe accompagnare il pubblico attraverso questa quarta dimensione immaginaria: perché molti dei suoni né li vediamo né li sentiamo, ma esistono. Il lento scorrere della Drina, con le sue magnifiche anse, l’acqua più lenta interrotta dalle dighe a monte. Il lavorio degli operai nell’acciaieria di Zenica, cosa si dicevano? Come suona la meccanica della fabbrica? Mentre, dall’altra sponda del Mediterraneo, moltitudini di braccianti raccolgono in silenzio gli ortaggi. Sullo sfondo le pale eoliche e il loro eterno girare; e gli insediamenti informali, città invisibili producono continuamente suoni vivi e morti. La guerra risuona nei fori dei palazzi bosniaci, lo sparo riecheggia ancora in quella memoria fattasi spazio e materia. I maiali che rovistano fra i rifiuti nelle spiagge albanesi, e il vociare del personale dei Cpr a distanza di qualche chilometro fa eco nel vuoto delle carceri per rifugiati. Ebbene, come suona tutto questo? Cosa ci lascia? Non solo il falso silenzio di una fotografia, speriamo.

La mostra sarà visitabile fino al 4 dicembre, in orario di apertura della biblioteca

Informazioni

Prezzo: partecipazione libera con prenotazione
PRENOTA

Organizzatore

Data e Ora

Inizio: sabato 22 novembre 2025 17:00

Fine: sabato 22 novembre 2025 19:00

Giorni di apertura
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Luogo
Biblioteca Paolo Borsellino

Como, piazzetta Lucati 1