Il mondo intimo di Ugo Bernasconi
In mostra opere recentemente donate alla Pinacoteca civica

La Pinacoteca civica di Como la mostra Il mondo intimo di Ugo Bernasconi, a cura di Elena Di Raddo, realizzata a partire da un importante nucleo di opere dell’autore e di altri artisti donate recentemente dall’erede.
La mostra, che occupa le sale dedicate alle esposizioni temporanee al primo piano e lo spazio Campo quadro, approfondisce le diverse tematiche affrontate dall’artista nel corso della sua vita, e ne mostra la progressiva formazione e maturazione: dai paesaggi – dalla fase Divisionista alla pittura monocroma, fatta propria in seguito alla permanenza a Parigi presso lo studio del maestro Eugène Carrière – ai numerosi viaggi, anche oltre il confine nazionale, di cui sono esposti alcuni bozzetti preparatori inediti realizzati su tavolette lignee; dalla ritrattistica femminile - presentata in gran parte in importanti esposizioni quali la Biennale di Venezia o la Quadriennale di Roma - agli affetti familiari, dove protagonisti sono la moglie e i figli, che diventano il soggetto prediletto dell’artista a partire dal trasferimento a Cantù nel 1918.
All’esterno delle sale sono presenti alcune nature morte, mentre nello spazio Campo quadro, insieme ad un autoritratto dell’artista, campeggia il dipinto La figliolanza, opera emblema dell’affetto familiare che lo ha sempre circondato. Le opere esposte sono circa una cinquantina e includono anche dipinti di altri artisti, amici e conoscenti di Bernasconi, tra i quali Vittore Grubicy de Dragon, Tullio Garbari e Piero Marussig. Al dipingere dal vero e alla mera copia, Bernasconi predilige la meditata rielaborazione poetica del suo ricordo. Egli stesso, nel volume Pensieri ai pittori (1924) afferma: “Non dovete dipingere ciò che vi sta davanti, ma ciò che vi sta dentro”. E ancora “Non la mano, ma il gesto; non la bocca, ma il sorriso, non gli occhi - lo sguardo. Arrivare anche alla esattezza anatomica - ma per altra via che non l’anatomia”. Secondo Bernasconi la virtù dell’artista non risiederebbe infatti nella sua capacità di dipingere, bensì nel suo modo di vedere.
La mostra vede la partecipazione di Villa Erba spa in qualità di sponsor dell’iniziativa e rientra nel filone delle iniziative proposte dalla Pinacoteca L’arte del dono, con l’obiettivo di valorizzare le generose donazioni che negli anni hanno permesso di arricchire le collezioni museali, limitando, seppur solo in parte, la dispersione del patrimonio identitario della città di Como.