Un ragazzo di Calabria
Secondo appuntamento della rassegna Cine orienta all’Astra

Dopo il successo della prima edizione, torna Cine orienta, la rassegna cinematografica promossa dalla Camera di Commercio di Como-Lecco in collaborazione con la società cooperativa Dreamers, che trasforma il cinema in un’occasione di incontro e dialogo tra scuola, famiglia e territorio. Accanto agli appuntamenti mattutini riservati agli studenti delle scuole secondarie di primo grado, la seconda edizione propone delle serate aperte alla comunità educante e a tutta la cittadinanza con la proiezione gratuita di film di qualità. Con amore è il titolo dell'intero programma. L’opportunità offerta è quella di riflettere insieme sul ruolo degli adulti nell’accompagnare i ragazzi nelle loro scelte verso il futuro. Il film è presentato e discusso con il supporto di contributi video e interventi di ospiti.
Il secondo appuntamento prevede la proiezione di Un ragazzo di Calabria, un indimenticabile film di Luigi Comencini, con Gian Maria Volonté, Diego Abatantuono e un giovanissimo attore: Santo Polimeno. Quest'ultimo, oggi padre di famiglia, sarà presente in sala per raccontare al pubblico come quell'esperienza fu per lui formativa sotto più punti di vista. La pellicola si ispira alla storia di Francesco Panetta, campione mondiale dei 3000 siepi e mette in evidenza come lo sport possa rappresentare un percorso di crescita vitale in ogni epoca e contesto. La serata sarà introdotta da un intervento di Bernardino Casadei, presidente dell'associazione Promotori del dono e dalla proiezione di un breve video con interventi raccolti tra i ragazzi delle classi III delle scuole secondarie di primo grado del territorio sul tema Passione, cura e dedizione.
Un ragazzo di Calabria (Italia, 1987, 1 ora e 46 minuti) di Luigi Comencini con Gian Maria Volonté, Diego Abatantuono, Thérèse Liotard, Jacques Peyrac e Santo Polimeno
In un paesino della Calabria, un ragazzo tredicenne, Mimì, ha la passione della corsa. Ma il padre lo ostacola, perché vorrebbe che lui studiasse, mentre la madre lo aiuta di nascosto, e si reca da don Peppino, capo del paese, per indurlo a persuadere il padre a lasciarlo correre. Allenato da Felice, un vecchio autista zoppo che crede in lui, Mimì diventa un campione e vince la maratona.