La favola di Turandot e il significato dell’enigma
Incontro con il filosofo Andrea Tagliapietra

La favola di Turandot e il significato dell’enigma, incontro con il filosofo Andrea Tagliapietra.
L’appuntamento rientra tra le iniziative del Progetto Turanda, promosso dall’istituto, e offrirà una lettura filosofica del tema centrale che attraversa la fiaba e le sue versioni musicali, da quella di Puccini alla meno nota Turanda di Bazzini. Tagliapietra rifletterà sul senso profondo dell’enigma come prova di vita e non semplice esercizio di intelletto: «L’enigma – spiega – ha la caratteristica della crucialità, ossia del mettere in gioco la vita. A differenza del problema, la cui soluzione è conoscitiva, l’enigma è esistenziale: non mette alla prova il sapere, ma l’essere». Nella favola di Turandot, la principessa sottopone i suoi pretendenti a tre enigmi mortali, fino all’arrivo di Calaf, che la sfida con un enigma ulteriore: il segreto del proprio nome. È in questo confronto tra conoscenza e destino che, secondo Tagliapietra, l’enigma rivela la sua natura più profonda: quella di una soglia da oltrepassare per “essere all’altezza”, come accade a Edipo davanti alla Sfinge.
Turanda, opera dimenticata di Antonio Bazzini, che tornerà in scena al Teatro Sociale di Como il prossimo 26 ottobre, a oltre 150 anni dalla sua prima rappresentazione, con la regia di Stefania Panighini e la direzione d’orchestra Bruno Dal Bon.