Ragione e sentimento in chiave alpinistica
A Parolario un ricordo di Riccardo e Carlo Piatti

Ragione e sentimento in chiave alpinistica: Riccardo e Carlo Piatti, alpinisti e fotografi - Cai Como 1875 - 2025
Nella Como del secondo Ottocento, l'emozionante storia di un padre, Riccardo Piatti, pioniere della fotografia d’alta montagna, e del figlio Carlo, che nel 1909 vide la sua carriera alpinistica tragicamente interrotta sul Pizzo Badile. Una vicenda narrata per immagini, dalle premiate panoramiche alpine del primo alle istantanee scattate dal secondo fino a pochi minuti prima della morte. Vicenda, sullo sfondo dei primi decenni d’attività della sezione comasca del Cai, della quale proprio quest'anno ricorre il 150° della fondazione. Edizione promossa da Michele Canepa, discendente dei Piatti e conservatore del loro archivio fotografico, tramite Taroni Spa.
«Riccardo Piatti – Fotografo dal Club alpino italiano – Sezione di Como», così si presentava il titolare del più affermato atelier fotografico nella Como del secondo Ottocento. Una grande passione, quella per la montagna, che portò Piatti a promuovere l’alpinismo attraverso le sue eccezionali immagini, di pari passo alla crescita della sezione cittadina del Cai fondata nel 1875: dapprima la Capanna Como, aperta nel 1892 tra le montagne alle spalle di Gravedona, e poi la Capanna Volta, inaugurata nel 1900 nell’alta Valle dei Ratti, a monte del lago di Mezzola. A questo punto della rievocazione entra in scena Carlo Piatti, che del padre seguì le orme come fotografo, ma soprattutto come alpinista, assurgendo ancora ventenne alle cronache della Rivista Mensile del Cai grazie alle sue imprese. Una carriera sportiva, tuttavia, destinata nel 1909 a un tragico epilogo, quando, non ancora trentenne, assieme al menaggino Emilio Castelli, rimase vittima di una caduta durante l’ascensione al Pizzo Badile. È grazie a un mezzo miracolo, il recupero della fotocamera che aveva sempre con sé, se le immagini degli ultimi momenti felici di quella giornata sono giunte fino a noi.
Francesco Soletti dialoga con Michele Canepa.