Storia di Velia Titta Matteotti
Incontro del ciclo Seguendo il calendario dell’Isc Perretta
Seguendo il calendario è il titolo del ciclo di incontri proposto dall’Istituto per la storia contemporanea Pier Amato Perretta di Como, in collaborazione con i Musei civici, incentrato sui temi e i problemi della contemporaneità in concomitanza con le ricorrenze più importanti.
Storia di Velia Titta Matteotti, un vedova contro il regime. Relatrici Lauretta Minoretti e Roberta Cairoli.
Velia Titta è nata a Roma, ultima di sei figli, da padre anarchico e madre deceduta precocemente. Cresciuta con il fratello maggiore, il famoso baritono Titta Ruffo, che le assicurò un'educazione privilegiata, si distinse fin da giovane per la sua sensibilità artistica e la passione per la letteratura. Nel 1916, conobbe e sposò Giacomo Matteotti, deputato socialista e figura di spicco dell'opposizione al nascente regime fascista. Al fianco del marito, si impegnò attivamente nella vita politica, sostenendone le idee e condividendo le sue battaglie per la giustizia sociale e la democrazia. Divenne una figura di riferimento per le donne socialiste e antifasciste, partecipando a comizi e manifestazioni.
Il 10 giugno 1924, Giacomo Matteotti fu rapito da un commando fascista a Roma. Velia Titta si batté con tenacia per ottenere la verità sull'accaduto e la punizione dei colpevoli, sfidando apertamente il regime Mussolini. Divenne un simbolo dell'opposizione antifascista e un punto di riferimento per quanti lottavano per la libertà e la democrazia.
Sofferente di depressione e segnata dal dolore per la perdita del marito, Velia Titta si spense a Roma nel 1938, all'età di 48 anni. La sua figura è stata riscoperta negli ultimi anni, come esempio di coraggio, determinazione e impegno civile in un periodo storico buio per l'Italia. Le sue opere letterarie, pur meno conosciute rispetto al suo impegno politico, offrono uno spaccato interessante sulla sua sensibilità e sul clima culturale dell'epoca.